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Inaugurato Cornia 2, l’impianto ibrido geotermia-biomassa

L’impianto, realizzato nel Comune di Castelnuovo Val di Cecina è il primo in Europa che utilizza la biomassa per surriscaldare il vapore geotermico. Fratoni (Regione Toscana): "La strada è l'innovazione"

Inaugurato Cornia 2, l’impianto ibrido geotermia-biomassa

 

(Rinnovabili.it) – Due fonti locali messe a frutto in un solo impianto per la produzione elettrica green. Si potrebbe riassumere così il funzionamento di Cornia 2, il primo impianto geotermico in Europa che sfrutta la biomassa per aumentare la propria efficienza. Realizzata nel Comune di Castelnuovo Val di Cecina, in Toscana, la centrale ibrida è stata inaugurata ufficialmente lo scorso venerdì 6 maggio alla presenza dell’assessore regionale ad ambiente e energia, Federica Fratoni. “Questo impianto – ha spiegato durante la cerimonia l’assessore –  ha molti punti a favore. Primo perché coniuga due tecnologie che partono da fonti rinnovabili, geotermia e biomasse, che migliorano le performance e sviluppano una economia tutta locale legata alla filiera corta del legno riducendo le emissioni in atmosfera”.

 

In realtà la centrale geotermica, di proprietà di Enel Green Power, esisteva da tempo. L’idea è stata quella di aggiungere un “aiutino” da 5 MW alla produzione tradizionale grazie a biomasse vergini di “filiera corta”, ovvero prodotte in un raggio di 70 km calcolato in linea d’aria dalla collocazione dell’impianto stesso.

Attraverso la biomassa forestale, il vapore in ingresso alla centrale è surriscaldato per passare da una temperatura iniziale compresa tra i 150 e i 160° a una di 370 – 380°, in maniera da aumentare la potenza netta per la produzione di elettricità sia per la maggiore entalpia del vapore, sia per il rendimento del ciclo legato alla minore umidità nella fase di produzione.

 

“La risorsa geotermica – ha aggiunto Fratoni – è una energia da promuovere non solo perché l’obiettivo Burden sharing non è ancora raggiunto, ma anche per il rapporto con il territorio, per le indubbie ricadute economiche, sociali e occupazionali e anche per il rapporto con le amministrazioni che in questo caso si sono unite in una esperienza virtuosa come Cosvig e hanno dato luogo a una relazione proficua con un grande player internazionale come Enel Green Power”. La potenza di 5 MW incrementa la producibilità di oltre 30 GWh/anno e complessivamente, e  l’operazione consentirebbe un risparmio ulteriore di CO2 che supera le 13.000 tonnellate annue.