Secondo l’associazione il decreto introduce nuovi requisiti che potrebbero limitare l’accesso agli incentivi per le pompe di calore
(Rinnovabili.it) – Il Co.Aer, l’Associazione costruttori apparecchiature ed impianti aeraulici, interviene in merito alle novità introdotte dal Conto Energia Termico e per la precisione sull’aspetto che più da vicino riguarda l’industria di cui è voce. I riflettori sono puntati sulla scarsa remunerabilità delle pompe di calore evidenziata nell’allegato II del provvedimento e su altri aspetti bollati come “fortemente negativi”.
Il testo, spiega Co.Aer, introduce una prestazione aggiuntiva obbligatoria per questi quale il coefficiente di prestazione minimo con temperatura di bulbo secco all’entrata di -7°C. “Il rispetto di questo ulteriore coefficiente – spiega Giampiero Colli, Segretario Co.Aer– è limitato alle sole zone climatiche E ed F, ma si tratta di un requisito comunque pesante che comporterà ulteriori costi per le aziende”. E negativa è ritenuta anche la richiesta di misurare in un laboratorio accreditato le prestazioni delle pompe di calore; secondo l’Associazione infatti l’obbligo creerebbe non poche difficoltà qualora si tratti di impianti di grossa taglia.
Una nota positiva è invece l’inserimento all’art. 16, comma 4, del mandato all’Autorità per l’Energia elettrica di definire tariffe elettriche specifiche per l’utilizzo di impianti a pompa di calore. “Siamo, infatti, convinti della assoluta necessità di avere per le pompe di calore una tariffa elettrica specifica, non gravata da oneri impropri, che riduca i costi di funzionamento.”