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G7 Energia: la sicurezza energetica è una responsabilità collettiva

G7 Energia: la sicurezza energetica è una responsabilità collettiva

(Rinnovabili.it) – Si chiuso ieri a Roma, tra non poche  critiche, il G7 Energia, il vertice dei ministri dell’Energia provenienti dai 7 Paesi oggi più industrializzati. Una due giorni di alto livello che ha visto coinvolti nei lavori anche il Commissario Ue all’Energia, Guenther Oettinger e il Direttore esecutivo dell’IEA, Maria van Hoeven. L’obiettivo del vertice? Elaborare una dichiarazione di politica energetica comune da portare su tavolo del prossimo Summit dei Capi di Stato e di Governo, previsto a giugno a Bruxelles. Al centro dell’agenda politica c’era il tema della sicurezza energetica e soprattutto le modalità per riuscire a garantire una disponibilità di risorse energetiche diversificata, affidabile ed economicamente sostenibile, come ha sottolineato il ministro allo Sviluppo Economico Federica Guidi nella Conferenza stampa conclusiva: “La prima parte del dibattito ha analizzato quali strategie adottare per ridurre la dipendenza energetica e i rischi a essa collegati e ha visto l’accordo dei sette ministri sulla necessità di sostenere la diversificazione delle fonti primarie e delle tecnologie di produzione e distribuzione dell’energia, l’impegno per l’efficienza energetica e per un uso più diffuso delle fonti alternative agli idrocarburi (rinnovabili, nucleare, combustibili alternativi)”.

 

GLI OBIETTIVI La dichiarazione congiunta, firmata dai capi delegazione di Canada, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Stati Uniti, riconosce la sicurezza energetica come una “responsabilità collettiva” che richiede misure e decisioni immediate. I Ministri hanno messo nero su bianco quelli che considerano essere i sette principi  fondamentali su cui costruire la strada verso la sicurezza energetica.

 

Lo sviluppo di mercati energetici, flessibili, trasparenti e competitivi, compresi i mercati del gas.

 

La diversificazione dei combustibili, delle fonti e delle rotte, e incentivazione delle fonti indigene di approvvigionamento energetico.

 

La riduzione delle nostre emissioni di gas serra e l’accelerazione della transizione verso un’economia a basse emissioni di anidride carbonica.

 

Il miglioramento dell’efficienza energetica nella domanda e nell’offerta e della gestione della reazione alla domanda.

 

 La promozione dell’utilizzo di tecnologie energetiche pulite e sostenibili e gli investimenti continuativi in ricerca e innovazione.

 

L’adozione di sistemi di risposta alle emergenze, comprendenti le riserve e i combustibili sostitutivi per i paesi importatori, nel caso di gravi interruzioni energetiche.

 

– Il miglioramento della resilienza dei sistemi energetici, attraverso il sostegno all’ammodernamento infrastrutturale e attraverso politiche di offerta e domanda che contribuiscano a resistere agli choc sistemici.

 

“Lo sviluppo e la modernizzazione delle infrastrutture – spiega la Guidi – è stato il tema della seconda parte dei lavori, che hanno evidenziato la necessità di reti dell’energia più potenti e integrate, capaci di garantire approvvigionamenti anche nell’eventualità di choc energetici. Il che vuol dire maggiori interconnessioni tra i Paesi, sviluppo di nuovi impianti per produrre, ricevere e distribuire il Gas Naturale Liquefatto, diffusione delle smart grids e di efficienti sistemi di stoccaggio per l’energia elettrica e il gas”.

 

Tra le azioni immediate da intraprendere, i membri del G7 Energia hanno concordato di accompagnare gli sforzi della Commissione UE nel mettere a punto piani d’emergenza energetica per l’inverno 2014-2015 a livello regionale, e di scambiarsi le best practies per valutare le vulnerabilità della sicurezza energetica. Le conclusioni del vertice verranno sottoposte al prossimo G7 di giugno a Bruxelles, anche con l’obiettivo di contribuire alla discussione sui cambiamenti climatici in programma alla Conferenza di Parigi 2015.

 

LE CRITICHE A fare da controparte alle soddisfatte parole dei partecipanti del G7 Energia, sono oggi le dichiarazioni delle associazioni ambientaliste nazionali e quelle del Partito Verde Europeo che attraverso il suo co-presidente  Monica Frassoni boccia la posizione italiana: “Presente al G7 di Roma sull’Energia, il ministro Guidi riguardo al problema della sicurezza energetica resta fossilizzato su risposte vecchie ed insoddisfacenti. – dichiara Frassoni, candidata per la lista GreenItalia/VerdiEuropei – Il governo italiano non deve guardare al problema della sicurezza energetica in termini di ‘maggiore produzione’, ma in termini di ‘migliore e minore consumo’”. La soluzione individuata per assicurare la sicurezza energetica da altri paesi è quella di puntare decisamente sull’efficienza energetica, unita dell’utilizzo di energie rinnovabili. “Solo il cambio dell’attuale modello energetico, ci garantirà creazione di nuovi di lavoro e una reale sicurezza energetica”.

 

Testo della dichiarazione congiunta dei membri del  G7 Energia

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