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XI Rapporto “Gli italiani e il solare”: no all’aggressione del Governo

Pecoraro Scanio: “Gli ultimi quattro Governi hanno ostacolato progressivamente il solare in Italia nonostante il grande contributo dato ad occupazione e ambiente”

XI Rapporto (Rinnovabili.it) – Gli italiani amano l’energia del sole. La misura di questo attaccamento lo dimostra ancora una volta il Rapporto “Gli italiani e il solare”, indagine realizzata dall’Osservatorio sul Solare della Fondazione UniVerde, in collaborazione con IPR Marketing. L’ultima edizione dell’inchiesta mostra una popolazione sempre più convinta dei benefici ottenibili con le energie rinnovabili, ma soprattutto delusa dalle ultime scelte governative.

Secondo quanto si legge nel rapporto, infatti, oltre il 90% degli italiani è favorevole al solare e ad avere un impianto fotovoltaico nel proprio condominio, ritenendolo sicuro e compatibile con l’ambiente. Una fiducia che viene confermata nonostante le ripetute campagne accusatorie nei confronti dei costi maggiorati in bolletta a causa degli incentivi alle rinnovabili. Come ha spiegato l’ex ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio in occasione del convegno “Cambiamento climatici e rinnovabili: dal V Rapporto IPCC dell’ONU priorità alle rinnovabili”: “Gli italiani non credono alla campagna denigratoria contro il solare e ben il 90% dei nostri cittadini chiede non solo incentivi per il solare ma anche per le batterie che consentono di accumulare l’energia prodotta da fonti rinnovabili”.

 

Segue, tra le altre forme di energia da fonte rinnovabile più apprezzate, l’eolico al 55%, mentre il favore per il nucleare si riduce ulteriormente passando dal 19% al 9% nel giro di alcuni mesi. “Sconcerta, ma non sorprende – continua il Presidente della Fondazione UniVerde – la totale sfiducia nei Governi. Il 96%, la quasi totalità del campione, pensa che nonostante l’allarme ONU non si farà nulla tranne qualche dichiarazione di facciata. Questo dato trova conferme anche nelle risposte alla domanda sulle lobbies di maggiore influenza. Secondo gli intervistati, infatti, il gruppo di pressione più forte è quello dei fossili, petrolio e carbone in primis, al 72% e solo un 50% ritiene influenti anche le aziende green e i movimenti ambientalisti”.