L’istituto finanziario ha rilasciato un nuovo rapporto in cui chiede maggiori sforzi economici per sostenere la diffusione dell’energia fotovoltaica
(Rinnovabili.it) – Il settore energetico mondiale dovrebbe concentrare maggiori sforzi sulla diffusione dell’energia sostenibile ed in particolare l’energia solare. Questo la raccomandazione contenuta nel documento di indirizzo rilasciato dalla World Bank, di cui Rinnovabili.it aveva già offerto una prima analisi. Nelle 31 pagine del rapporto, intitolato “Verso un futuro sostenibile per tutti: Indicazioni per il Settore Energetico”, l’istituto finanziario posiziona la lente di ingrandimento sulle fonti rinnovabili e pulite come strumento chiave nel contribuire a ridurre la povertà energetica. Gli obiettivi principali riportati dalla relazione sono quelli riguardanti il rifornimento di “soluzioni finanziarie o garanzie” a sostegno della “maggior parte delle opzioni energetiche possibili per i più poveri” e la promozione della consapevolezza di come povertà e accesso all’energia siano due elementi strettamente correlati.
Il rapporto parte da un dato di fatto, la rapida diminuzione dei costi fotovoltaici che stanno rendendo l’energia solare competitiva con le fonti tradizionali. In questo contesto s’inserisce il nuovo impegno del gruppo della Banca Mondiale, che promette di adoperarsi per “minimizzare i costi finanziari e ambientali legati all’espansione di un sistema di approvvigionamento energetico affidabile”, pur riconoscendo che “ogni paese debba determinare da solo il proprio percorso per raggiungere i propri obiettivi energetici”. Inoltre la relazione sottolinea l’importanza di selezionare aree specifiche in cui la Banca Mondiale possa aiutare al meglio i paesi mobilitando soluzioni energetiche sostenibili che riducano la povertà. “E’ un insieme pragmatico di indicazioni per lo sviluppo energetico”, ha spiegato Rachel Kyte, Vice Presidente della Banca Mondiale per lo Sviluppo Sostenibile. “Dobbiamo fare in modo che ognuno possa raccogliere i benefici dell’energia moderna entro il 2030, e abbiamo bisogno di farlo in modo sostenibile”.