Dalle “ceneri” dell’impianto di Rugeley nascerà un villaggio sostenibile composto da 2000 case ad alta efficienza energetica e alimentate da energie rinnovabili
Il villaggio solare di Engie consumerà un terzo di energia in meno rispetto le nuove abitazioni UK
(Rinnovabili.it) – Nel 2016 la Rugeley Power Station, centrale a carbone nello Staffordshire, in Inghilterra, ha spento definitivamente i suoi gruppi elettrogeni. A causa di un deterioramento delle condizioni di mercato e un aumento dei costi del carbonio, la francese ENGIE, proprietaria del sito, si è trovata costretta a chiedere l’impianto e a dare il via alle operazioni di decommissioning. Ma dalle ceneri della storica centrale inglese è nato lo stesso anno un progetto per la rigenerazione e riqualificazione del sito.
I dettagli del piano devono ancora esser messi a punto ma la società ha annunciato che intende trasformare i 139 ettari dell’ex centrale in un villaggio solare: 2.000 abitazioni dotate di fotovoltaico domestico, batterie, pompe di calore e con alti requisiti di efficienza energetica. L’obiettivo, stando alle prime dichiarazioni dell’azienda, è quello riuscire a coprire almeno metà del fabbisogno delle abitazioni con energia rinnovabile, tagliando di un terzo i consumi tramite interventi di risparmio energetico.
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Ad affiancare l’ampia distesa di tetti solari, saranno anche un impianto a terra e dei moduli fotovoltaici galleggianti sul lago presente nel sito della Rugeley, per un totale di 10 MW installati. Sistemi di accumulo domestici e centralizzati aiuteranno a bilanciare domanda e offerta elettrica. Accanto al villaggio solare, il progetto prevede inoltre di costruire un “consistente” numero di edifici commerciali, creando posti di lavoro locali permanenti per l’area.
I residenti della zona potranno dire la loro sui piani di Engie in un weekend di pianificazione, in programma dal 30 novembre al 4 dicembre. Spiega Colin Macpherson, direttore dello sviluppo presso la società francese: “Lo schema che stiamo sviluppando è ancora nelle sue fasi iniziali, siamo in piena discussione con la comunità e le autorità locali. Vogliamo capire cosa ne pensa la gente perché è chiaro quanto sia importante coinvolgerla”. E come svela al Guardian Wilfrid Petrie, l’a.d. di Engie UK, l’iniziativa potrebbe essere replicata “C’è una lista di siti simili, che stiamo valutando”.