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Vicini a un Quinto Conto Energia?

La bozza del decreto che andrà a regolare l’incentivazione degli impianti fotovoltaici fino al 2016, in circolazione da ieri, potrebbe essere un nuovo ostacolo per il settore

(Rinnovabili.it) – Sono più di una le voci sulla presunta circolazione di una bozza del V Conto Energia che, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stata diffusa proprio in queste ultime 24 ore. Già preannunciata qualche giorno fa dal Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, la bozza, una volta approvata, andrà a ridisciplinare l’incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici e sarà il decreto di riferimento per il periodo che va dall’1 luglio 2012 al 31 gennaio 2014. Tra le evidenze presenti in bozza, una riduzione degli incentivi e un limite alle installazioni, elementi entrambi che, se non ponderati a dovere, potrebbero costituire l’ennesimo ostacolo a un settore in pieno sviluppo, che in più occasioni ha dovuto fare i conti con provvedimenti dell’ultimo minuto dagli effetti di sicuro poco edificanti.

Partecipe anche lui di un fuggi fuggi di notizie ancora non ufficiali, il Presidente di ISES ITALIA, G.B. Zorzoli, ha rilasciato alla nostra redazione una sua dichiarazione: “È sacrosanto richiedere una progressiva riduzione degli incentivi, in modo tale da tenere conto della riduzione dei costi del fotovoltaico e da ricondurre i ritorni economici degli investimenti entro valori confrontabili con quelli dei settori regolati (reti elettriche), ma la bozza in circolazione del Quinto Conto Energia è concepita in modo tale da provocare una quasi certa paralisi del settore. Prima di qualsiasi decisione, i Ministeri competenti devono pertanto aprire un tavolo di consultazione con tutte le associazioni interessate, in modo da pervenire a una normativa rigorosa, ma non distruttiva di un settore in grande sviluppo”.

È chiaro che quelli che verranno saranno giorni di grande fermento per il settore, di sicuro impegnato a reperire notizie certe e a cercare di limitare eventuali danni. Ma chi della bozza ne ha curato la stesura, ha visto bene di precisare la provvisorietà del testo che sta circolando, onde evitare, come spesso purtroppo accade, il proliferare sterile di polemiche tutt’altro che costruttive.