Il fotovoltaico bifacciale CIGS sarà testato in 3 diversi climi europei
(Rinnovabili.it) – Dopo anni di complessità produttiva ed elevati costi, il fotovoltaico bifacciale si è ritagliato una quota importante nel mercato solare mondiale ed è ormai prossimo a superare la versione monofacciale. Oggi sono disponibili diverse tipologie di celle “a doppia faccia” (PERC+, n-PERT, HIT, ecc.) e molte linee produttive si stanno convertendo a questa tecnologia. Ma sul fronte della resa il materiale d’elezione rimane il silicio, a cui si aggiunge qualche esperimento nel campo delle perovskiti. Il progetto Hi-BITS è pronto ad offrire una terza via: un fotovoltaico bifacciale in CIGS ad alta efficienza.
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Fotovoltaico CIGS bifacciale per un’efficienza del 25%
Il CIGS o “(di)seleniuro di rame indio gallio”, è un materiale ad elevato assorbimento luminoso impiegato oggi nella tecnologia del thin film. Il suo coefficiente di assorbimento della luce è così alto che per realizzare pannelli solari serve uno strato molto più sottile rispetto ad altri conduttori. Al netto di una serie di difficoltà tecniche, oggi le celle solari in CIGS hanno raggiunto un’efficienza del 23% con un contatto posteriore metallico e uno strato assorbente spesso meno di 2 μm. Mostrando anche un’ottima stabilità.
Il progetto Hi-BITS intende regalare anche alla tecnologia del film sottile una doppia faccia per ampliare la gamma di applicazioni integrate. L’iniziativa, coordinata dal laboratorio portoghese di nanotecnologia LIN, coinvolge 12 partecipanti – tra aziende, Atenei e centri di ricerca – provenienti da 7 paesi europei. Con un budget di quasi 5 milioni euro interamente finanziato dall’UE, il consorzio ha tre anni di tempo per realizzare un nuovo fotovoltaico bifacciale in CIGS ad alta efficienza. Nel dettaglio il gruppo lavorerà su una nuova struttura cellulare e sulla passivazione sul contatto posteriore per ottenere un’efficienza di conversione superiore al 25%.
Gli obiettivi del progetto Hi-BITS
“Hi-BITS esplorerà quattro diverse applicazioni, che utilizzano tutte queste funzionalità, tra cui bifaccialità, flessibilità e riflessione, semi-trasparenza e idoneità per la tecnologia tandem”, si legge su Cordis. I moduli risultanti saranno testati all’aperto in tre diversi climi europei, per valutare resa energetica e stabilità. Gli esperti terranno conto anche dell’analisi del ciclo di vita, dei costi, e degli aspetti di circolarità.
“I risultati stimoleranno la produzione di film sottile grazie a una maggiore efficienza, un minore consumo di materie prime, processi più brevi e ben controllati, migliori tecnologie dei moduli e nuove applicazioni“, spiega IREC, una delle realtà partecipanti. “In questo progetto, ci concentreremo sullo sviluppo di metodologie di monitoraggio del processo che possano essere applicate nella futura industrializzazione della nuova tecnologia CIGS sviluppata nell’Hi-BITS, nonché sulla valutazione delle prestazioni esterne e della stabilità in condizioni operative reali dei mini-moduli fotovoltaici prototipali generati nell’ambito del progetto”.