Rinnovabili

Vetro solare cinese, l’UE avvia l’inchiesta antisovvenzioni

Vetro solare cinese, l’UE avvia l’inchiesta antisovvenzioni(Rinnovabili.it) – La Commissione europea ha avviato un’inchiesta antisovvenzioni sulle importazioni dalla Cina di vetro solare. Il processo investigativo è la conseguenza obbligata della denuncia presentata all’esecutivo europeo da parte dei produttori comunitari riuniti in Eu ProSun Glass; l’associazione, guidata da GMB Glasmanufaktur Brandenburg, sostiene che il vetro solare “made in China” abbia potuto contare su sussidi governativi ingiusti dal punto di vista commerciale, dal momento che hanno permesso ai produttori della Repubblica Popolare  di vendere i loro prodotti sul mercato dell’Unione europea a prezzi nettamente inferiori a quelli di mercato, creando così uno svantaggio competitivo per l’Industria comunitaria. europea potrebbe decidere di imporre dazi  provvisori, come misura di difesa commerciale già entro nove mesi da  oggi se lo dovesse ritenere necessario. “La Commissione è legalmente obbligata ad aprire un’inchiesta antisovvenzioni quando riceve una denuncia debitamente motivata da parte dei produttori comunitari, contenente elementi di prova “a prima vista” sullo stanziamento di sussidi  a favore di produttori esportatori di uno o più paesi terzi”, spiega l’Esecutivo in una nota stampa. La Commissione ha rilevato che il denunciante ha elementi sufficienti per dimostrare la presenza di:

 

1.             eventuali incentivi a beneficio i produttori esportatori in Cina;

2.            un pregiudizio subito dall’industria comunitaria;

3.            un possibile nesso di causalità tra le importazioni sovvenzionate e il pregiudizio subito dall’industria dell’Unione.

 

La prossima mossa sarà dunque quella di inviare dei questionari a diverse parti interessate, come i produttori esportatori, produttori dell’Unione, gli importatori e le associazioni in cui verranno chiesti dati relativi all’export, alla produzione, alle vendite all’import di vetro solare. Una volta che le parti interessate avranno risposto ai questionari, la Commissione verificherà le informazioni e stabilirà se ci sono state vere e proprie sovvenzioni inique. Inoltre, l’esecutivo effettuerà il cosiddetto “test di interesse per l’Unione“, al fine di valutare se il le possibili misure imposte risultino  più costose per l’economia europea nel suo complesso rispetto al beneficio ottenibile e il livello del dazio necessario per contrastare gli effetti pregiudizievoli degli incentivi.

 

Exit mobile version