Per l’associazione che in Italia raggruppa una buona fetta dell’industria fotovoltaica serve un’azione immediata che garantisca la sopravvivenza dell’intero settore
Stando a quanto dichiarato dall’associazione che raggruppa una buona fetta dell’industria fotovoltaica nazionale, infatti, sono tante le aziende che hanno già iniziato a chiamare la cassa integrazione per salvare il salvabile e cercare di arginare gli effetti negativi dovuti alla continua incertezza normativa. Inoltre, secondo cremonesi, l’attenzione di questi giorni al caro bolletta e alle speculazioni imputate al settore distoglierebbe da quelli che sono i problemi effettivi vissuti dall’industria nazionale. “In assenza di provvedimenti immediati e mirati alla salvaguardia della competitività italiana ed europea nei confronti di quella cinese – ha dichiarato il Presidente di IFI – non avremo più un’industria nazionale e verranno lasciati a casa non solo i nostri lavoratori, ma anche gli oltre 100.000 addetti dell’indotto e dell’attività di realizzazione di impianti fotovoltaici”. Per questo l’associazione chiede chiarezza, stabilità e salvaguardia delle produzioni nazionali ed europee, chiedendo a tale scopo un intervento immediato da parte del Governo.