Se il modulo solare è targato “Made in China” la società dovrà pagare l’equivalente della sovvenzione governativa ricevuta in patria. Lo ha deciso il Dipartimento del commercio americano
(Rinnovabili.it) – Nuovo scontro nella lunga battaglia per il solare innescata tra Cina e Stati Uniti. Il Dipartimento del Commercio americano ha deciso di imporre nuovi dazi sulle importazioni dei moduli solari realizzati nella Repubblica Popolare, per arginare i sussidi concessi da Pechino alla produzione interna. Il Dipartimento ha spiegato d’aver accertato in via preliminare, che i produttori del Gigante asiatico abbiano ricevuto delle sovvenzioni governative dal 2,9% al 4,73%, tariffe che nelle stese proporzioni saranno ora addebitate ai prodotti “made in China” importati negli Stati Uniti. “L’annuncio di oggi afferma che l’industria statunitense ha denunciato da tempo: i produttori cinesi hanno ricevuto sussidi sleali …,” ha commentato Steve Ostrenga, amministratore delegato di Helios Solar Works azienda membro della Coalition for American Manufacturing Solar.
Gli importi tariffari, in realtà non rispecchiano le aspettative del comparto americano che li considera troppo bassi rispetto alla forte concorrenza asiatica, ma la decisione è individuata da molti come la leva che allenterà le tensioni commerciali tra le due potenze. Per Jigar Shah, presidente della Coalition for Affordable Solar Energy, si tratta di “un risultato relativamente positivo per l’industria solare degli States ed i suoi 100.000 dipendenti. Tuttavia, le tariffe, grandi o piccole, faranno del male all’occupazione nazionale e prolungheranno la nostra dipendenza dai combustibili fossili. Fortunatamente, questa decisione non farà aumentare significativamente i prezzi solari negli Stati Uniti”.