(Rinnovabili.it) – Un nuovo rapporto redatto dal Programma Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) ha messo in evidenzia un aumento del 29,4 per cento l’anno in media tra il 2004-2012 del commercio di beni energetici rinnovabili tra le nazioni del Sud del mondo a fronte di un 26,7 per cento registrato a livello globale.
La vendita di energia prodotta da fonti sta crescendo velocemente tra i paesi in via di sviluppo a livello globale rivela il documento. Si legge nel South-South trade in renewable energy: a trade flow analysis of selected environmental goods, come sia stato il 2007 l’anno cruciale della svolta, periodo durante il quale l’intera regione è passata dalla condizione di importatore netto a quella di un esportatore netto. Il fenomeno è stato guidato principalmente dalle esportazioni di prodotti fotovoltaici realizzati realizzati nei paesi asiatici e indirizzati ai paesi sviluppati. E’ l’Asia infatti ad aver alimentato l’aumento degli scambi tra i paesi in crescita e la Cina ne è la maggiore responsabile, con poco più del 30% delle esportazioni di componenti fotovoltaiche verso i mercati dei paesi in sviluppo.
“I paesi in via di sviluppo possono assorbire una parte notevole delle esportazioni cinesi di moduli fotovoltaici in quanto aumentano sempre di più gli investitori concentrati nel settore legato all’energia solare fotovoltaica, guidati anche da una riduzione dei prezzi dei moduli solari fotovoltaici” specifica il rapporto.
Questo trend potrebbe essere ulteriormente inasprito dalle recenti controversie che caratterizzano i rapporti commerciali tra Stati Uniti e Cina in fatto di vendita di moduli fotovoltaici. Gli Usa per tutelare i produttori nazionali hanno infatti proposto una tassazione sull’importazione dei moduli cinesi accusando la Repubblica Popolare di mantenere artificialmente bassi i prezzi dei prodotti esportati usufruendo di speciali sovvenzioni statali ritenute non conformi alle regole.
“Le nuove tariffe del Dipartimento del Commercio stanno alzando il prezzo dell’energia solare e sono un male per il settore solare americano”, ha detto la Coalition for Affordable Solar Energy (CASE) in una dichiarazione rilasciata la scorsa settimana avvertendo che la politica potrebbe rappresentare una minaccia per migliaia di posti di lavoro e per vari settori dell’industria statunitense.