Rinnovabili

Umbria, pronta a presentare proposte su 5° Conto Energia

“Il decreto  sugli incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili genererà molte incertezze in uno dei settori che, in questo periodo caratterizzato da una profonda crisi, rappresenta uno dei comparti più dinamici della nostra economia”: è quanto afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Silvano Rometti, annunciando che martedì prossimo, 24 aprile, la Regione Umbria parteciperà a Roma ad una prima riunione tecnica e, con altre Regioni, rappresenterà al meglio le istanze degli enti pubblici e dei privati che rischiano di veder vanificare i loro investimenti”.

In proposito, Rometti ha ricordato che le energie rinnovabili rappresentano una delle priorità del programma di legislatura della Giunta regionale che ha emanato, proprio di recente, due Bandi con una copertura economica di oltre 20 milioni di euro e che hanno riscosso grande interesse sul territorio regionale. “Uno sforzo questo che rischia di diventare inutile perché, mentrela Regionesostiene  e incentiva tutte le iniziative che vanno verso lo sviluppo e la crescita della green economy, il Governo con l’approvazione del decreto, rischia di rendere sempre più problematici gli interventi in questo settore”.

Per tale ragione nelle prossime riunioni tecniche e in sede di Conferenza Stato-Regioni, la Regione Umbria presenterà delle proposte di modifiche o riflessioni: relativamente al decreto fotovoltaico,
il cosiddetto quinto conto energia, la Regione Umbria chiederà di prevedere l’estensione del regime previsto per gli impianti di potenza <12kW, anche agli impianti il cui soggetto titolare sia l’ente pubblico, su
coperture di edifici di proprietà pubblica e agli impianti in sostituzione delle coperture in amianto. Per il decreto incentivi, “tenuto conto del fatto che lo Stato ha fissato gli obiettivi regionali con il cosiddetto decreto Burden Sharing, appare necessario che si tenga conto degli obiettivi regionali stabiliti, suddividendo le potenze annuali incentivabili, almeno nel settore eolico e biomasse, anche in termini regionali. In definitiva – ha concluso l’assessore – si chiederebbe di individuare un meccanismo che preservi una quota di potenza annua alle varie regioni, ossia una suddivisione del cumulo nazionale su base regionale”.

 

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