(Rinnovabili.it) – Il Dipartimenti britannico per l’Energia e il Cambiamento Climatico teme che i tagli al solare nazionale possano favorire gli investimenti nel settore gas. Una preoccupazione ragionata, che sta facendo riflettere sul da farsi alla luce delle numerose proteste scatenate da consumatori e operatori di settore, minacciati da un eventuale chiusura del Feed-in-Tariff o comunque dalla drastica riduzione del budget.
La dichiarazione è stata rilasciata durante la seduta di valutazione d’impatto di un eventuale ridimensionamento delle tariffe che al momento agevolano la costruzione di impianti fotovoltaici, ma che il governo pensa di ridurre del 25% nonostante numerosi suggerimenti invitino a non andare oltre un taglio del 10%.
Oltre al disagio per chi ha impianti ancora in fase di costruzione, che vedrebbe il sussidio ridotto di una quarto a preoccupare il governo è il prezzo conveniente e il mercato attraente del gas, che potrebbe prendere il posto del solare con danni ambientali notevoli e con tassi di inquinamento da tenere in considerazione. E’ previsto infatti che l’utilizzo di impianti con Turbine a Gas a Ciclo Combinato (CCGT) i costi del paese potrebbero scendere di una quota compresa tra i 350 e i 380 milioni di sterline ma con un aumento delle emissioni inquinanti di circa 0-0,6 megatonnellate ogni anno fino al 2050.
Inoltre, è stato considerato, il taglio al fotovoltaico potrebbe peggiorare la qualità dell’aria a causa dell’aumento del consumo di combustibili fossili, mettendo a rischio il raggiungimento degli obiettivi energetici e antiemissioni del paese. Oltre al DECC a preoccuparsi è naturalmente anche il settore fotovoltaico minando anche la fiducia degli investitori che guarderebbero altrove danneggiando l’economia nazionale.