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L’Ue tassa il fotovoltaico cinese e la Cina mostra i muscoli

All’imposizione, sui propri moduli solari, di dazi antidumping Pechino risponde con l'accusa diretta ai produttori di vini europei d'aver ricevuto sussidi illegali

L’Ue tassa il fotovoltaico cinese e la Cina mostra i muscoli(Rinnovabili.it) – La Cina è pronta a rispondere a tono all’imposizione dei dazi antidumping sui propri moduli fotovoltaici. Il Primo Ministro non aveva fatto mistero che la guerra commerciale innescata sul mercato del solare avrebbe prodotto solo sconfitti e non vincitori e ora il Gigante asiatico ha deciso di passare direttamente dalle parole ai fatti. Sono così finiti sotto indagine i vini europei, nuova passione della classe media cinese che colpisce, non  a caso proprio i Paesi che hanno sostenuto fin dall’inizio all’applicazione di misure punitive sul fotovoltaico “Made in China”; basti pensare che nel 2012 solo le importazioni dalla Francia sono state di ben 170 milioni di litri.

 

“Il ministero del Commercio ha già ricevuto una richiesta dal settore vinicolo nazionale, che accusa i vini importati dall’Europa di entrare sul mercato cinese utilizzando tattiche commerciali scorrette, come il dumping e le sovvenzioni”, ha spiegato il Governo in una nota stampa. “Ciò ha un impatto sull’industria vinicola e hanno chiesto al ministero del Commercio di avviare un’inchiesta anti-dumping e anti-sovvenzioni”. Ed è stato lo stesso Ministero in questi giorni ad accattare duramente la decisione di Bruxelles di ricorrere a misure antidumping ricordando come la parte europea abbia imposto “ostinatamente dazi ingiusti sulle importazioni di pannelli solari cinesi” nonostante Pechino stesse compiendo grandi sforzi nel tentativo di risolvere la questione attraverso il dialogo.