Per aumentare la capacità installata globale di rinnovabili di 8,1 TW servono almeno 2mila mld $ ogni anno fino al 2030, mentre nel 2023 tra rinnovabili, reti e stoccaggi ne abbiamo investiti appena la metà. L’Asia è l’unica regione già in linea con una crescita dell’energia pulita compatibile con l’obiettivo di 1,5 gradi, ma dovrà comunque accelerare di 3,6 volte rispetto a oggi. La transizione rischia di lasciare indietro l’Africa, dove servirebbero 5 volte più investimenti. La chiave? Legare il target sulle rinnovabili 2030 a quello della finanza climatica post-2025 che sarà negoziato alla Cop29 di Baku quest’anno
Rapporto di Climate Analytics: per chiudere il gap basta dirottare 5/6 degli investimenti fossili
(Rinnovabili.it) – Servono 12mila miliardi di dollari per triplicare le rinnovabili al 2030 a livello globale. Vale a dire investimenti nel settore energetico di 2mila mld $ ogni anno, a partire dal 2024. Due terzi del totale – 8mila mld $ – per l’aumento della capacità installata, che deve salire di 8,1 TW rispetto ai livelli attuali. Mentre i restanti 4mila mld $ devono essere investiti nel potenziamento della rete e delle infrastrutture di stoccaggio per supportare le energie rinnovabili, garantendo la flessibilità necessaria.
Un gap da 5mila mld $
Solo con questo volume di investimenti si riuscirebbe a garantire una transizione allineata al mantenimento del riscaldamento globale sotto la soglia di 1,5 gradi. A che punto siamo? A metà strada, cioè in ritardo. Nel 2023, infatti, gli investimenti globali hanno raggiunto appena i 1.000 miliardi di dollari, circa la metà degli investimenti annuali necessari in media tra il 2024 e il 2030.
E gli investimenti pianificati da qui a fine decennio, per il momento, sono tutt’altro che sufficienti. Nel complesso, a livello globale le rinnovabili dovrebbero attirare tra 2024 e 2030 circa 6.600 mld $. Il gap con l’obiettivo di triplicare le rinnovabili al 2030, quindi, batte intorno ai 5mila mld $, l’equivalente del pil annuale di un paese come il Giappone. A gennaio, l’IEA ha stimato che al ritmo attuale, invece di triplicare, le rinnovabili globali cresceranno solo di 2,5 volte.
Parte dello sforzo per rafforzare le risorse destinate alle rinnovabili potrebbe arrivare dal dirottamento degli investimenti fossili. “Secondo le politiche attuali, il mondo è anche destinato a investire oltre 6mila mld $ in combustibili fossili. Spostare questi soldi verso le energie rinnovabili e le reti potrebbe coprire interamente il gap di investimenti e riportare il settore energetico sulla buona strada per 1,5°C”, sottolinea un rapporto di Climate Analytics pubblicato il 12 febbraio.
Triplicare le rinnovabili al 2030, gli obiettivi regione per regione
L’unica regione al mondo a essere già sulla buona strada per 1,5 gradi è l’Asia. Da sola, contribuirà al 47% della crescita di capacità installata necessaria entro fine decennio. Per farlo, nonostante il ritmo impressionante della Cina e, in misura minore, dell’India, dovrà comunque accelerare di 3,6 volte rispetto a oggi. L’Europa dovrà aggiungere 240 GW (oltre ai 340 GW già installati), cioè accelerare anch’essa di 3,6 volte rispetto ai ritmo attuali. Ancora più veloci dovranno correre Africa subsahariana (6,6 volte più rapidamente) e Medio Oriente e Nord Africa (11,8 volte).
“Si prevede che la domanda di elettricità crescerà del 66% pro capite tra il 2020 e il 2030” nella regione subsahariana, specifica Climate Analytics, “con un conseguente tasso di incremento delle energie rinnovabili pari al doppio della media globale. Raggiungere un’implementazione così rapida delle energie rinnovabili nell’Africa sub-sahariana richiederebbe finanziamenti internazionali per il clima significativamente potenziati”. Rispetto ai 20 mld $ del 2023, ne servirebbero ogni anno 5 volte tanto.
Motivo per cui l’obiettivo di triplicare le rinnovabili al 2030 deve essere intrecciato al nuovo target per la finanza climatica post 2025, che sarà al centro dei negoziati della Cop29 di Baku a fine anno. “Mentre i governi si uniscono per negoziare un nuovo obiettivo di finanza climatica per il periodo post-2025, è necessario fare molto di più per mobilitare gli investimenti nelle energie rinnovabili e l’espansione della rete nei paesi meno ricchi. Senza questo, l’impegno di triplicare le energie rinnovabili assunto alla COP28 suonerà sempre più vano”, conclude il rapporto.