Dai treni fotovoltaici a quelli a idrogeno, il sitema ferroviario britannico cerca la decarbonizzazione
(Rinnnovabili.it) – Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, il settore ferroviario può apportare sostanziali benefici al settore energetico e all’ambiente, a patto che se ne migliori l’efficienza, diversificando le fonti d’alimentazione. Un principio che il Regno Unito sta cercando di seguire, riadattando il proprio sistema su rotaie alle nuove esigenze ecologiche. È di questi giorni, infatti, la notizia dei primi finanziamenti governativi al programma “carbon cutting” per il settore ferroviario. Attraverso una nota stampa, il Dipartimento dei trasporti britannico ha fatto sapere di aver assegnato più di 1,7 milioni di sterline a 5 nuovi progetti che comprendo treni fotovoltaici e sistemi a idrogeno.
“Vogliamo una rete ferroviaria più pulita ed ecologica e la trasformazione dei nostri treni contribuirà a rendere questa realtà una realtà”, ha affermato ministro delle ferrovie Andrew Jones. “Gli obiettivi che abbiamo fissato per il 2040 sono ambiziosi ma sono alla nostra portata ed è incoraggiante vedere gli enormi sforzi già in corso per realizzare questo obiettivo. Il finanziamento sarà fondamentale per aiutare questi fantastici progetti ad adattarsi alle esigenze della ferrovia e consentire il loro potenziale roll-out, offrendo una rete più pulita e più sana per i passeggeri”.
I cinque progetti sono stati scelti nel secondo round del First of a Kind, competizione nata per selezionare sistemi innovativi in grado di tagliare l’impronta di carbonio. Le proposte includono tre iniziative per migliorare le emissioni dei treni diesel, nonché la Riding Sunbeams, progetto a firma 10:10 e Imperial College di Londra per collegare i pannelli solari direttamente alla rete ferroviaria; secondo lo studio di fattibilità elaborato dall’ateneo inglese, i treni fotovoltaici sarebbero commercialmente redditizi sulla rete ferroviaria meridionale e su alcune tratte leggere metropolitane. L’energia solare non coprirebbe ovviamente tutta la domanda ma offrirebbe almeno un 10% dell’elettricità da trazione, per un risparmio stimato di circa 4,5 milioni di sterline l’anno (leggi anche Ferrovie fotovoltaiche: dal sole il 10% dell’energia per i trasporti).
L’ultimo progetto a ricevere i contributi è Steamology, iniziativa dedicata alla creazione di un sistema che usa l’idrogeno e l’ossigeno per produrre vapore e alimentare i motori.
L’industria ha accolto con soddisfazione i nuovi finanziamenti governativi per tecnologie ferroviarie più ecologiche, così come l’impegno a eliminare progressivamente i treni diesel nei prossimi due decenni. Ma ha anche tenuto a sottolineare che una strategia credibile in questo campo, in grado di raggiungere l’obiettivo 2040 delle zero emissioni, richiederà molto di più che una manciata di incoraggianti prove tecnologiche.
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