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L’economia può crescere del 2,4% accelerando sulla transizione energetica

L'Agenzia internazionale per l'energia rinnovabile immagina al 2050 la creazione di 122 milioni di posti di lavoro nel settore dell'energia

investimenti nella transizione energetica
Foto di Klas_lu da Pixabay

di Tommaso Tetro

Gli effetti economici della transizione energetica mondiale secondo IRENA

(Rinnovabili.it) – “Nel prossimo decennio l’accelerazione della transizione energetica in un percorso verso la sicurezza climatica può far crescere l’economia mondiale del 2,4% rispetto alla crescita prevista dai piani attuali”. Questo il senso del World energy transitions outlook dell’International renewable energy agency (Irena) – lanciato soprattutto per aumentare le ambizioni in vista della Cop26 in programma a Glasgow alla fine dell’anno – che nella sua previsione della transizione ecologica al 2050 immagina “la creazione di 122 milioni di posti di lavoro legati all’energia, più del doppio degli attuali 58 milioni”.

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Secondo il rapporto “l’energia rinnovabile contribuirà a sostenere la ripresa post-Covid e la crescita economica a lungo termine. I sistemi energetici basati sulle energie rinnovabili provocheranno profondi cambiamenti che si rifletteranno su tutte le economie e le società”. Per rendere l’energia sostenibile sia economicamente e che ambientalmente – viene fatto presente – “sono necessari forti aggiustamenti nei flussi di capitale e un ri-orientamento degli investimenti, oltre a politiche lungimiranti per accelerare la transizione, mitigare le incertezze e assicurare i massimi benefici”. In questo senso sarebbe necessario un investimento annuale di “4.400 miliardi di dollari, pari a circa il 5% del Pil globale nel 2019”.

Credits: IRENA

“Questo outlook – spiega il direttore generale di Irena, Francesco La Camera – rappresenta una toolbox concreta e pratica per il riorientamento totale del sistema energetico globale e scrive una storia energetica nuova e positiva. C’è consenso sul fatto che una transizione energetica basata sulle energie rinnovabili e sulle tecnologie efficienti sia l’unico approccio percorribile per provare a limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi per il 2050. La trasformazione energetica guiderà la trasformazione economica. Ogni Paese definirà ciò che è meglio per sé, ma collettivamente dobbiamo garantire che tutti i Paesi e tutte le regioni possano beneficiare della transizione energetica globale per un mondo resiliente e più equo. Abbiamo il know-how, abbiamo gli strumenti, dobbiamo agire e dobbiamo farlo ora”.

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Sarà fondamentale anche “una maggiore collaborazione internazionale e un pacchetto completo di politiche per guidare il più ampio cambiamento strutturale verso economie e società resilienti. Se mal gestita, la transizione energetica rischia di tradursi in risultati iniqui, uno sviluppo a doppio binario e un rallentamento generale del progresso. Per realizzare il pieno potenziale della transizione energetica sono necessarie politiche eque e integrate”.