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Da Stanford il primo tetto solare che raffredda l’edificio

È in fase di sviluppo un nuovo dispositivo per le coperture edilizie in grado di produrre elettricità dalla luce del sole e trasmettere il calore direttamente nello spazio

tetto solare
(Image credit: L.A. Cicero)

 

Due funzioni in una per il tetto solare del futuro

(Rinnovabili.it) – L’ingegnere elettrico di Stanford Shanhui Fan vuole rivoluzionare le coperture edilizie che producono energia. Come? Creando un tetto solare in grado di fornire elettricità mentre raffresca l’edificio. “Abbiamo costruito il primo dispositivo di quello che un giorno potrebbe essere un sistema per produrre e risparmiare energia, nello stesso luogo e allo stesso tempo, controllando due proprietà della luce molto diverse”, spiega Fan, autore di un articolo apparso l’8 novembre sulla rivista Joule. La ricerca, condotta con i colleghi della Southeast University of China, non utilizza in realtà nuove tecnologie; si limita piuttosto a mixare in maniera innovativa soluzione energetiche differenti già comprovate, quali il raffreddamento radiativo e l’assorbimento solare.

 

Il dispositivo è costituito da un assorbitore solare in germanio su un pannello radiativo con nitruro di silicio, silicio e strati di alluminio sottovuoto per ridurre al minimo le perdite di calore indesiderate. Il germanio è trasparente agli infrarossi di banda media, offrendo in tal modo un canale per la loro rifrazione da parte del materiale radiativo.

Il prototipo costruito dal team è stato montato sul tetto di un edificio a Stanford. I primi test hanno confermato come lo strato superiore del dispositivo fosse più caldo dell’aria (dal momento che assorbe l’energia solare) mentre quello inferiore risultava significativamente più freddo grazie alla capacità di rispedire fuori i raggi infrarossi, e dunque l’energia termica. “Questo dimostra che il calore si è irradiato dal basso, attraverso lo strato superiore e nello spazio”, spiega Zhen Chen, primo autore dello studio. Questa dinamica permetterebbe di far funzionare delle celle fotovoltaiche con una maggiore efficienza, evitando il surriscaldamento. Per ora, tuttavia, il fotovoltaico non è ancora entrato in gioco, anche se l’obiettivo finale è riuscire ad integrare questa tecnologia nel sistema. “Sono convinto che questa tecnologia possa potenzialmente rivoluzionare il fotovoltaico attuale”, afferma Chen. “Se il nostro concetto venisse dimostrato e ampliato, la futura cella solare avrebbe due funzioni in una: elettricità e raffreddamento”.

 

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.