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Tecnologie Fotovoltaiche: cosa porterà sul mercato LONGi nel 2024?

Tecnologie Fotovoltaiche: cosa porterà sul mercato LONGi nel 2024?
crediti: LONGi

Attorno a maggio, l’azienda di Xi’an presenterà al mercato la sua ultima innovazione nelle tecnologie fotovoltaiche

(Rinnovabili.it) – Nel 2023 ha battuto 7 record di efficienza in diverse tecnologie fotovoltaiche. L’ultimo risale a dicembre e riguarda la tecnologia HBC, che ha raggiunto un’efficienza della cella del 27,09% combinando i vantaggi di due approcci differenti, la tradizionale cella solare in Si con eterogiunzione (HJT) in cui un’unità in silicio cristallino è inserita tra due strati di silicio amorfo a film sottile, e la cella IBC (“a contatto posteriore interdigitato”) che permette alla faccia anteriore di assorbire la luce senza ombreggiatura. Risparmiando anche sui costi grazie al passaggio dalla fotolitografia a un processo interamente basato sul laser e alla riduzione della quantità di indio necessario.

Un risultato raggiunto dalla multinazionale cinese LONGi grazie al forte impegno in ricerca e sviluppo. A 24 anni dalla nascita conta più di 70mila dipendenti e oltre 30 siti produttivi, in 13 anni ha prodotto più di 290 GW di materiale fotovoltaico ed è diventata un leader globale nella spedizione di wafer e moduli. Abbiamo incontrato Stefano Salica, Sales Manager Italy di LONGi per il segmento Utility business per parlare delle tecnologie fotovoltaiche presentate di recente e di quelle che l’azienda di Xi’an sta per portare sul mercato.

Partiamo dall’R&D. Qual è il volume di investimenti di LONGi in questo ambito?

Solo nel 2022 LONGi ha investito 1,12 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo e innovation. Questo valore è quello che si attesta mediamente ogni anno per il comparto R&D. Parlando di efficienza, ci ha permesso negli ultimi 12 mesi di battere 7 record mondiali, gli ultimi 2 del 27,09% per la tecnologia HJT a eterogiunzione e del 33,9% per la tecnologia tandem crystalline Si-perovskite.

Avete sempre puntato sullo sviluppo di diverse tecnologie fotovoltaiche.

Anche su segmenti differenti, LONGi è emersa campione di efficienza. Gran parte delle tecnologie fotovoltaiche che oggi vengono impiegate nel settore provengono dalle innovazioni che LONGi, negli anni, ha sviluppato e immesso sul mercato. Dalla tecnologia PERC (Passivated Emitter and Rear Cell) alla PERC bifacciale, all’Half-Cut, nel wafer sizing dalla taglia M6 alla M10, la tecnologia HPBC (Hybrid Passivated Back Contact) e quella HPDC (High Performance and Hybrid Passivated Dual-Junction Cell). Attualmente abbiamo nel nostro portfolio legato ai pannelli fotovoltaici diverse tecnologie.

Quali sono le principali?

L’Hi-MO 5, un modulo con tecnologia PERC P-type utilizzato in ambito utility scale. Poi ci sono l’Hi-MO 7 che offre invece una tecnologia differente, l’N-type TOPCon, e l’Hi-MO 6 con tecnologia HPBC più orientata al mercato commerciale e industriale (C&I) e nel segmento distribuzione, rispettivamente con tecnologie bifacciale e monofacciale.

Su cosa state lavorando al momento?

LONGi sta investendo molto in R&D, ha sviluppato e approfondito sia la tecnologia HJT – eterogiunzione – sia la tecnologia HPBC Back Contact. Non posso purtroppo scendere nei dettagli di queste tecnologie: a breve, attorno a maggio, LONGi presenterà al mercato mondiale il suo ultimo prodotto con una nuova tecnologia, o meglio un’applicazione nuova su una tecnologia attualmente in uso. Promette grandi performance in termini di efficienza, mantenendo una determinata dimensione del modulo. E ci sono grandi potenzialità di sviluppo della tecnologia nei prossimi anni.

Cosa guida la vostra ricerca di miglioramento dell’efficienza?

C’è una corsa da parte di tutti ad aumentare efficienza e performance dei pannelli. Spesso vengono raggiunte con un incremento delle dimensioni del pannello, ma questo può portare a criticità di diverso tipo – logistiche, installative, meccaniche, elettriche. Questa è la grande scommessa su cui LONGi sta investendo: a parità di dimensione, cioè mantenendola standard, riuscire a incrementare efficienza e performance del pannello.

Su quali altre tecnologie fotovoltaiche state lavorando e qual è il loro grado di maturità tecnologica?

All’interno dei laboratori di LONGi ci sono anche altre tecnologie allo studio. Richiedono un numero indefinito di test per arrivare all’industrializzazione al fine di garantire al cliente, una volta immesse sul mercato, non solo performance ma anche affidabilità nel tempo. Credo che verranno presentate al mercato a partire dal 2026.

Quali sono i segmenti del settore più interessanti nel panorama italiano?

Mi occupo del comparto utility business, quindi naturalmente dò molta importanza a tutte le tematiche legate all’agrivoltaico. L’Italia per la parte agrivoltaico è sicuramente un paese che crede in questo ambito di applicazione, sostenendo anche degli investimenti. Anche per far fronte alla non enorme disponibilità di terreno, la soluzione dell’agrivoltaico può sicuramente essere di grande importanza e offrire grandi prospettive.

Al di là del fotovoltaico, LONGi da qualche anno si sta occupando anche di idrogeno.

Crediamo fermamente che il binomio energia verde/idrogeno verde sia la soluzione definitiva per raggiungere la carbon neutrality e quindi realizzare la transizione energetica. LONGi fornisce hydrogen equipment – in particolare elettrolizzatori – per garantire la transizione e quindi anche una produzione a basse emissioni di carbonio.

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