(Rinnovabili.it) – Basta incertezza sugli investimenti fatti, basta essere il bancomat dello stato. Così le piccole e medie imprese associate a Confapi Industria, manifestano tutta la loro opposizione al provvedimento taglia incentivi, la norma inserita dal Governo nell’ormai celebre taglia bollette. La misura in questione rimescola per l’ennesima volta le carte in tavola per il settore fotovoltaico, introducendo una rimodulazione degli incentivi agli impianti solari di potenza superiore a 200 kW nell’arco dei venti anni, a decorrere dal 1 gennaio 2015. Ma all’ennesima incertezza normativa introdotta dal Governo al sistema di supporto delle energie rinnovabili, il comparto dice no, deciso a non arrendersi anche ora che il ministero dello sviluppo economico ha firmato i decreti attuativi.
Ecco perché le PMI Energy Srl, la realtà dedicata all’energia dell’associazione delle piccole e medie imprese manifatturiere e di servizio alla produzione ha deciso di intraprendere una nuova battaglia, ricorrendo al TAR ai fini dell’annullamento di quanto definito dal taglia incentivi. “Basta incertezza sugli investimenti fatti – spiega il presidente di CONFAPI INDUSTRIA Paolo Galassi –. Ricorrono, infatti, i presupposti per l’impugnazione avanti al TAR laddove verrà vagliata la violazione della certezza di un diritto acquisito, sopratutto per gli investimenti che hanno interessato le imprese e del grave pregiudizio e danno che le stesse affronterebbero in conseguenza all’applicazione di tale provvedimento, già peraltro ‘esplorato’ dalla Consulta per presunti profili di incostituzionalità”. L’obiettivo – spiega l’associazione in una nota stampa – è quello di tutelare i diritti acquisiti dalle imprese che abbiano realizzato impianti fotovoltaici con potenza superiore ai 200 KW e godano di forme di incentivazione in “Conto Energia. In tal senso PMI Energy raccoglierà, entro il 24 novembre, le adesioni per l’iniziativa legale collettiva.