Come i sussidi esteri al fotovoltaico distorcono il mercato comunitario
(Rinnovabili.it) – Si scalda la relazione UE-Cina sull’energia solare. Dopo aver promesso di non ricorrere a misure protezionistiche nei confronti di celle e moduli importanti dal Gigante asiatico, la Commissione europea ha spostato l’attenzione dalle dogane alle gare d’appalto. Una in particolare: quella lanciata dalla Società Parc Fotovoltaic Rovinari Est per la progettazione, realizzazione e gestione di un impianto fv in Romania. Secondo un comunicato stampa lanciato ieri da Bruxelles, l’Esecutivo avrebbe avviato due indagini ai sensi delle norme comunitarie per valutare la presenza o meno di sussidi esteri al fotovoltaico. Per la precisione l’inchiesta cercherà di accertare se due dei consorzi partecipanti abbiano beneficiato di un vantaggio ingiusto per aggiudicarsi l’appalto pubblico. Che tipo di vantaggio? Ad esempio una generosa sovvenzione del proprio governo, tale da poter abbassare i prezzi sotto l’offerta delle aziende europee.
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Il Regolamento UE sulle sovvenzioni estere
Secondo il Regolamento UE sulle sovvenzioni estere, in vigore dall’estate 2023, le aziende sono obbligate a notificare i contributi finanziari esteri che hanno ricevuto nel caso partecipino ad una procedura di appalto pubblico dal valore di 250 milioni di euro o più. E se la realtà stessa, o le sue partecipate, i suoi subappaltatori o fornitori hanno ottenuto contributi finanziari di almeno 4 milioni euro nei tre anni precedenti.
Il primo consorzio esaminato è composto dal gruppo ENEVO e LONGi Solar Technologie GmbH, la nuova filiale tedesca di LONGi Green Energy Technology Co. Il secondo consorzio esaminato è composto da Shanghai Electric UK Co. Ltd. e Shanghai Electric Hong Kong International Engineering Co, entrambe controllate al 100% dalla impresa statale cinese Shanghai Electric Group Co. Ltd. Secondo la nota stampa rilasciata “dopo l’esame preliminare di tutte le proposte, la Commissione ha ritenuto giustificato avviare un’indagine approfondita nei confronti di due offerenti, poiché vi sono indizi sufficienti che ad entrambi siano stati concessi sussidi esteri che distorcono il mercato interno“. L’Esecutivo dispone ora un’ottantina di giorni (lavorativi) per decidere se accettare gli impegni proposti dalla società se pongono rimedio pienamente ed effettivamente alla distorsione, vietare l’aggiudicazione dell’appalto o emettere una decisione di non obiezione.
“I pannelli solari sono diventati strategicamente importanti per l’Europa: per la nostra produzione di energia pulita, per l’occupazione per la sicurezza dell’approvvigionamento”, spiega Thierry Breton, commissario per il mercato interno. “Le due nuove indagini approfondite sui sussidi esteri nel settore fotovoltaico mirano a preservare la sicurezza economica e la competitività dell’Europa garantendo che le aziende nel nostro mercato unico siano veramente competitive e agiscano in modo corretto”.