All’evento inaugurale di Solarexpo, le associazioni del settore chiedono a Clini la ridiscussione di quelle disposizioni contenute nei decreti, capaci di affossare l’intero comparto
Rassicuranti le parole del Ministro Clini, convinto che le fonti rinnovabili siano una risorsa e non costo per l’economia italiana e che sia necessario sviluppare la capacità del sistema Italia nel campo dell’innovazione e dell’efficienza energetica, dato che “il tessuto delle imprese è pronto a scattare: ha bisogno solo di una cornice di sicurezza delle regole e di una ragionevole liquidità”. Il sostegno al settore, dunque, sarà ridiscusso dopo l’approvazione dei decreti che, a detta di Clini, continueranno comunque nel breve termine a sostenere lo sviluppo del settore.
Ma le associazioni non ci stanno: la certezza normativa deve arrivare in tempi brevi. Per il mondo delle rinnovabili i decreti contengono disposizioni, quali limiti di spesa degli incentivi e paralizzanti registri burocratici, capaci da subito di mettere in ginocchio le imprese. Per questo chiedono specifici tavoli di lavoro, per essere ascoltate dai ministeri di riferimento nella delicata fase di predisposizione del decreto sulle rinnovabili termiche e sull’efficienza energetica.
Per quanto riguarda il fotovoltaico, le Associazioni chiedono:
- plafond di spesa con il limite di 7 miliardi, per consentire il raggiungimento della grid parity con l’installazione di migliaia di MW senza incentivi;
- un periodo transitorio di 3 mesi per accompagnare il passaggio a nuovo regime;
- lo scambio sul posto anche per gli impianti superiori ai 200 kW in alternativa agli incentivi, per garantire una compettività economica a impatto zero sulla bolletta;
- il rispristino dei premi per gli interventi più costosi, come l’installazione degli impianti a concentrazione o del fotovoltaico su tetti insudtriali con lo smaltimento dell’eternit.