(Rinnovabili.it) – Quasi tutto pronto per le nuove aste rinnovabili della Spagna. Il Consiglio dei ministri ha proposto un provvedimento che fissa i termini della nuova gara che si aprirà il 18 luglio di quest’anno. In ballo c’è lo stesso contingente di potenza della prima asta 2017, ossia 3 GW di energia pulita, a cui però, stavolta, potranno accedere solo progetti di fotovoltaico ed eolico.
Il funzionamento del meccanismo rimane identico. Il governo fissa un “floor price” (prezzo minimo) per le offerte, premiando in caso di parità, i progetti con più ore di esercizio. Un campo, quello delle ore di lavoro, in cui il fotovoltaico difficilmente può vincere sull’eolico e che costituisce uno dei motivi della grande sconfitta solare alle precedenti aste rinnovabili spagnole. Allora, infatti, i progetti di wind farm si sono aggiudicati più di 2,9 GW sui 3 totali, con una tariffa media di 42 euro/MWh. Il Ministero dell’Energia ha anche confermato che tutte le proposte vincenti sono state fatte a “sconto pieno”, ossia, come nel caso dell’eolico offshore tedesco, gli operatori hanno rinunciato agli incentivi, accettando di ricevere solo il prezzo all’ingrosso per l’elettricità generata.
Per rimediare a questa disparità, il ministro dell’Energia, Álvaro Nadal ha annunciato che il progetto di decreto, tuttora al vaglio, introdurrebbe una modifica dei parametri di offerta che potrebbe dare al solare una maggiore possibilità di successo. I prezzi minimi rappresentano di quanto l’offerta può essere ridotta rispetto al prezzo di riferimento e sono differenti a seconda della tecnologia a cui si riferiscono. Nella prima gara, i progetti eolici possono hanno potuto fare offerte fino al 63.43% più basse, mentre il solare si è dovuto accontentare di un 51,22 per cento.
L’associazione che rappresenta i produttori fotovoltaici ha chiesto a gran voce una rimodulazione dei floor price e sembrerebbe che il governo l’abbia accontentata: il nuovo provvedimento riporta per ora uno sconto dell’81,91 per cento per l’energia del vento e uno del 65,8 per cento per quella dal sole. La disparità rimane ma il fotovoltaico ha dalla sua costi tecnologici notevolmente ridotti e questo piccolo plus percentuale potrebbe bastare, secondo alcuni esperti, per avere la meglio nelle prossime offerte.