Sulle tecnologie della transizione energetica Europa e Cina stanno giocando due partite differenti. A confermarlo è un nuovo rapporto dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) analizzando da vicino i sostegni governativi concessi ai produttori eolici e fotovoltaici.
Analisi dei sostegni alle catene del valore eolico e fv
Che esistesse un gap era da tempo cosa nota; così come erano sotto gli occhi di tutti i profondi cambiamenti innescati, negli ultimi due decenni, nella catena del valore per i moduli solari e le turbine eoliche .
Cambiamenti che hanno portato l’industria europea prima a “perdere” la produzione fotovoltaica, la cui offerta è fortemente concentrata in Cina, e oggi a combattere per quella eolica.
Alla base di questa trasformazione vi sono precise politiche governative e industriali, e soprattutto sostegni governativi – diretti o non – ai produttori. Il documento fornisce prove dettagliate e concrete sulla portata degli aiuti concessi nel periodo 2005-2023 a 24 aziende di celle e moduli solari e 16 di turbine eoliche, che rappresentano una quota significativa della produzione e delle vendite globali in questi segmenti. Considerando sia aziende nei paesi OCSE che non OCSE (Cina in primis).
Nel dettaglio, gli autori hanno analizzato tre tipi di aiuti:
- sovvenzioni dirette;
- agevolazioni fiscali;
- prestiti a tassi inferiori a quelli di mercato.
Sussidi diretti
L’analisi rivela che i sostegni sono stati maggiori per i fabbricanti di celle e moduli fotovoltaici rispetto a quelli di aerogeneratori. E che le agevolazioni fiscali e i prestiti a tassi agevolati hanno giocato un ruolo più significativo.
Nel settore solare, si notano picchi di sostegno in corrispondenza della crisi finanziaria del 2008-09, nel 2015, 2018 e, più recentemente, nel 2023, quest’ultimo per lo più legato all’entrata in vigore dei crediti d’imposta sulla produzione negli Stati Uniti. Fino ad allora, i produttori cinesi erano i maggiori beneficiari di sovvenzioni. Anche se i produttori di turbine eoliche con sede nei paesi OCSE hanno visto un aumento del sostegno governativo nel 2023 (anche in relazione all’Inflation Reduction Act statunitense), l’incremento risulta in ogni caso più contenuto rispetto ai produttori di apparecchiature solari.
Agevolazioni fiscali
Le agevolazioni fiscali, anche prima del 2023, derivano da tassi fiscali preferenziali per alcune filiali di produttori cinesi, incentivi fiscali per la R&S, esenzioni fiscali in Malesia e altri paesi del Sud-Est asiatico e altre misure.
Le aliquote fiscali agevolate sono comuni in Cina, dove le aziende possono ottenere dalle autorità locali lo status di “impresa ad alta e nuova tecnologia” per una durata di tre anni (rinnovabile), che riduce la loro aliquota dell’imposta sul reddito societario dal 25% al 15%. Un beneficio simile è disponibile anche per le filiali situate in alcune province occidentali dove avviene gran parte della produzione di polisilicio.
Nel caso di celle e moduli solari, la crescente localizzazione delle attività manifatturiere nel sud-est asiatico, anche da parte di aziende cinesi, è stata accompagnata da generosi incentivi fiscali, alcuni dei quali hanno concesso ai beneficiari un’esenzione totale dall’imposta sul reddito societario.
Prestiti a tassi agevolati
I prestiti a tassi inferiori a quelli di mercato costituiscono un’altra forma relativamente importante di sostegno governativo osservata. Sebbene generalmente più grandi in Cina, le aziende con sede nell’OCSE hanno talvolta ottenuto prestiti favorevoli da istituti finanziari affiliati allo Stato. Ad esempio il produttore di turbine eoliche Vestas ha ricevuto nel 2022 un “prestito verde” dalla Banca europea per gli investimenti per aver investito in “ricerca, sviluppo e innovazione (RDI) nel campo della tecnologia eolica”
A conti fatti però, nel periodo considerato, le aziende con sede in Cina hanno ottenuto i maggiori importi di prestiti ad interessi ridotti. Questo soprattutto grazie al fatto che il settore finanziario cinese è dominato da istituzioni finanziarie statali, con la maggior parte dei prestiti aziendali provenienti dalle banche commerciali statali, o istituti di credito in cui le autorità spesso mantengono una quota di controllo.
“Ciò ha consentito ad aziende come Canadian Solar, JA Solar e Jinko Solar di ottenere prestiti dalla China Development Bank, dalla China Construction Bank e dall’Industrial and Commercial Bank of China. In alcuni casi, i prestiti sono stati ottenuti anche direttamente dalle autorità, come nel caso di Jinko Solar che ha ricevuto un prestito senza interessi di 20 milioni di CNY da Jiangxi Guochuang Investment, un’entità di background governativo, al fine di supportare le operazioni quotidiane [dell’azienda], nonché un altro prestito di 20 milioni di CNY”.
Leggi QUI il report.