“Dalle Fossili alle Rinnovabili” è l’obiettivo ultimo, nonché lo slogan della campagna di divulgazione promossa da EnergoClub Onlus, associazione di ricercatori, esperti e cultori delle fonti energetiche rinnovabili e delle tecnologie efficienti. La onlus, nata nel 2002 da un gruppo di amici, lavora attivamente per sostenere la riconversione dell’attuale sistema energetico a favore di un modello più green. In un contesto globale in cui la dipendenza dalle fonti fossili è arrivata ad un punto di non ritorno, provocando seri effetti su clima e qualità dell’aria, “se il messaggio stenta ad arrivare dall’alto, non resta che sollevare l’esigenza dal basso”. Ed è proprio questa la direzione intrapresa da EnergoClub; a partire dal 2005 l’Associazione promuove infatti campagne e progetti che mirano alla diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, ad un attento ed efficiente impiego delle risorse, nonché alla tutela e valorizzazione ambientale. Tra i vari progetti promossi dalla Onlus c’è anche Sole in Rete, il Gruppo d’Acquisto Fotovoltaico (GAF). “Nel 2008 un gruppo di cittadini del bresciano, accomunati dalla volontà di installare il proprio impianto fotovoltaico domestico, incoraggiò EnergoClub a costituire un Gruppo d’Acquisto Fotovoltaico. Quello che mancava a questo nucleo di non addetti ai lavori era un soggetto in grado di valutare e selezionare un’azienda che fornisse materiali e servizio chiavi in mano adeguati e ad un costo congruo. L’amministrazione di Roncadelle, il comune in cui risiedevano i primi aderenti al GAF, già dimostratosi sensibile alle tematiche energetiche ed ambientali, riconobbe in EnergoClub quel ruolo di “super partes” e favorì l’iniziativa garantendone il patrocinio”. A spiegarlo è Francesco Pasqualin, Responsabile Tecnico del progetto, aggiungendo che “oggi il Progetto nazionale mira a diffondere il più possibile l’utilizzo del fotovoltaico su scala nazionale attraverso una rete di nodi locali che garantiranno un servizio per famiglie e piccole aziende di orientamento e consulenza tecnica, super partes e trasparente, al fine di ottimizzare il rapporto qualità-prezzo di impianti fotovoltaici, garantire il rispetto dei tempi di installazione, valutare la redditività dell’investimento, accedere a servizi integrativi e altro ancora”. Il Sole in Rete fornisce consulenza agli aderenti al progetto, aiutandoli a scegliere il finanziamento più adatto alle loro esigenze e permettendogli inoltre di accedere ai materiali di migliore qualità e ai servizi migliori, nell’intento di abbatterne i costi. Ma quale è il segreto dell’efficienza del GAF? “In sintesi – ci dice Pasqualin – “una struttura di coordinamento nazionale provvede a individuare, formare e organizzare i propri referenti locali”; referenti incaricati di presentare il progetto agli enti locali per l’ottenimento del patrocinio non oneroso e di sale pubbliche in cui tenere gli eventi informativi, organizzare la promozione delle serate pubbliche, intervenire agli incontri in qualità di relatori e cercare di fare rete con associazioni e collaboratori locali per la promozione delle serate informative.
Una “commissione di selezione” ha, invece, il compito di invitare le aziende del territorio a proporre la loro migliore offerta per la fornitura di impianti fotovoltaici “chiavi in mano”. “Le offerte che vengono poi confrontate secondo i nostri parametri di comparazione. Alla ditta che risulta prima in graduatoria viene proposta una convenzione che, se accettata, segna l’inizio della collaborazione con il GAF. Il sistema di raccolta delle informazioni e dell’offerta dalle aziende invitate e il sistema di comparazione sono il frutto dell’esperienza di ormai 4 anni di attività specifica”.
A recitare uno dei ruoli fondamentali per la diffusione capillare e il successo dell’iniziativa sono anche le organizzazioni locali che contribuiscono allo sviluppo del GAF Sole in Rete. “Alle Associazioni viene destinato un apposito Fondo Etico a favore dei propri progetti sociali e ambientali”.
Ad oggi, grazie al progetto, sono già stati realizzati più di 1200 impianti fotovoltaici per una potenza installati pari a circa 5 MW, con oltre 2.000 famiglie che hanno potuto usufruire della consulenza del GAF. E molto ancora si può fare per rendere ancora più green l’attuale sistema energetico. “Sole in Rete vuole essere un’indicazione del fatto che si può affrontare il tema energetico assieme (sole=energia, rete=interazione) e favorire la conversione a partire dal basso”, continua Francesco Pasqualin, “Più famiglie che si coordinano e come prima azione adottano un qualche sistema di risparmio energetico o di produzione di energia rinnovabile, danno il buon esempio, toccano con mano e hanno esperienza diretta di quanto ciascuno possa fare per contribuire alla transizione. Forti di questa consapevolezza possiamo far fronte comune per sensibilizzare i decisori politici a prendere in seria considerazione la questione energetica e fare quanto di loro competenza per l’adozione di politiche energetiche credibili e sostenibili. Ma la pressione in questo senso deve essere forte, e chi può dare il buon esempio ha una forza non trascurabile. Forte della sua esperienza e dei quasi 4.000 aderenti, già motivati a contribuire al cambiamento, EnergoClub ha avviato un’evoluzione della propria proposta nell’ottica di far sì che ciascuno guadagni l’autonomia energetica. Non solo fotovoltaico, dunque. Con il salto di qualità e di livello si profilano nuovi Gruppi d’Acquisto e opportunità concrete su tre assi principali: fonti rinnovabili, risparmio ed efficienza energetica, mobilità sostenibile”.
Aderendo a Sole in Rete qualsiasi cittadino, ente pubblico o privato, avrà la possibilità di contribuire a ridurre la propria impronta ecologica, diventando produttore di energia elettrica tagliando le proprie emissioni CO2 in atmosfera (circa 2 tonnellate l’anno se si installa un impianto fotovoltaico da 3 kWp). “L’energia fotovoltaica, oltre ad essere conveniente sotto l’aspetto economico ed ambientale, permette di creare posti di lavoro stabili: a parità di costo e di energia prodotta le fonti rinnovabili permettono il doppio di occupazione rispetto alle fonti fossili. La ragione è facilmente intuibile: il petrolio e il metano li dobbiamo pagare, e anche salati, ma per estrarli non serve quasi nessuna manodopera; il sole ce l’abbiamo gratuitamente ma per “coltivarlo” servono impianti ad alta densità di lavoro”, ci tiene a sottolineare Pasqualin.
“Con il fotovoltaico prima si installa e più si guadagna” è il motto di EnergoClub, a maggior ragione alla luce della riduzione degli incentivi al settore, dovuta al passaggio dal IV al V Conto Energia, che sta portando disorientamento tra i possibili fruitori, rallentando la richiesta di installazione degli impianti. “In meno di 2 anni si è già cambiato 3 volte il Conto Energia. Questo genera incertezza e in un mercato l’incertezza impedisce di decidere e di investire. In questo modo i cittadini si scoraggiano e spesso accantonano l’idea. Anche se tali scelte possono essere contro il loro interesse, è comprensibile che ciò accada. Se poi si aggiungono nuove pratiche ed elementi burocratici e l’eccessivo abbattimento degli incentivi in tempi troppo rapidi e non compatibili con l’adeguamento del mercato, è evidente che il disegno è quello di voler sopprimere il settore e condannare i suoi oltre 150.000 addetti. I cittadini che non conoscono bene la materia sono chiaramente condizionati e “assorbono” il sentire che emerge da quello che sta accadendo in questi mesi, con il risultato che rischiano di non cogliere un’opportunità interessante semplicemente per effetto dell’instabilità percepita. A parole vogliono far credere che l’obiettivo sia ridurre le speculazioni sui grandi impianti ma di fatto ad essere più penalizzati da questo ennesimo conto energia sono i piccolissimi impianti”, conclude Francesco Pasqualin. E se l’impegno dei piccoli può fare tanto, la transizione diverrà tangibile se la convinzione che un cambiamento è possibile pervaderà anche le coscienze dei “grandi del mondo”.