in collaborazione con SolarEdge
Perchè il più grande tetto fotovoltaico su un aeroporto italiano rappresenta un modello di efficienza
(Rinnovabili.it) – Questa estate a Caselle Torinese è stato inaugurato un record tutto italiano. L’11 luglio Torino Airport ha celebrato l’entrata in funzione del più grande impianto fotovoltaico su tetto realizzato in un aeroporto nazionale. Un gioiello da 1,44 MW di potenza, in grado non solo di aiutare lo scalo nel suo percorso di transizione energetica ma anche di garantire i più elevati livelli di sicurezza possibile.
Installare un impianto fotovoltaico in aeroporto, infatti, comporta sfide tecniche uniche nel loro genere di cui Syspro Engineering – lo studio a cui il costruttore All Energy & Architecture ha affidato la progettazione – ha dovuto tenere conto. Dal pericolo dei riflessi generati dai moduli, alle possibili interferenze con i sistemi di comunicazione: sono tanti gli elementi su cui è impossibile soprassedere per garantire la sicurezza.
Elementi a cui i costruttori hanno risposto con un design attento e tecnologia all’avanguardia, come quella offerta da SolarEdge. La società, leader a livello mondiale nelle soluzioni di smart energy, ha partecipato al progetto fotovoltaico di Torino Airport attraverso i suoi ottimizzatori di potenza ed inverter di ultima generazione, prodotti in grado di massimizzare la produzione energetica rispondendo al contempo agli elevati standard di sicurezza richiesti da questo impianto.
E’ lo stesso Riccardo Betti, Amministratore Unico di All Energy & Architecture a sottolineare come questi due fattori siano alla base di ogni progetto fotovoltaico commerciale. E ancora di più nel caso di un aeroporto, “costantemente frequentato da passeggeri e personale”. “Ecco perché gli ottimizzatori di potenza di SolarEdge rappresentano la soluzione ideale”, spiega Betti. “Non solo consentono di massimizzare la resa energetica, ma dispiegano capacità di monitoraggio remoto a livello di modulo fotovoltaico e di spegnimento rapido integrate, a garantire a clienti e fornitori di assicurazioni la tranquillità di non compromettere gli standard di sicurezza più severi”.
Fotovoltaico sul tetto, il potenziale del segmento C&I
In Italia gli impianti solari di taglia commerciale e industriale (tra i 200 kWp – 1MWp circa) registrano una sensibile crescita rispetto allo scorso anno. Stando ai dati Gaudì di Terna, il segmento ha segnato un più 164% da inizio 2023, che si trasforma in un più 222% confrontando i primi sei mesi di quest’anno con il primo semestre 2022.
Le previsioni per il futuro potrebbero essere ancora più rosee se il segmento saprà approfittare dei nuovi incentivi previsti, dai sussidi alle Comunità Energetiche Rinnovabili a nuovi contributi per la transizione delle aziende energivore. E il tutto potrebbe avvenire senza consumo di suolo. Secondo una recente indagine di Cerved e MBS Consulting oggi solo nel Belpaese esisterebbero almeno 111.000 tetti di imprese e aziende, per un totale di 300 km quadrati, adatti a ospitare pannelli solari. Queste coperture industriali potrebbero far crescere il fotovoltaico italiano di altri 30 GW. A titolo di confronto è più della metà della nuova capacità necessaria per raggiungere il target solare 2030, proposto nel nuovo Piano Nazionale Integrato Energia-Clima (PNIEC).
Impianti fotovoltaici negli aeroporti, una sfida verde
In questo contesto anche le infrastrutture aeroportuali possono giocare un ruolo chiave. Negli ultimi anni il segmento, in Italia e all’estero, ha iniziato a definire un percorso di decarbonizzazione dove l’impiego delle fonti rinnovabili accompagna di pari passo misure come l’elettrificazione dei consumi o l’efficientamento energetico.
Lo stesso scalo torinese si è fatto notare nel 2021 con il lancio di un piano di sviluppo sostenibile, il ‘Torino Green Airport’ che fa parte di un importante progetto di riconversione dello scalo. La roadmap contempla un ampio numero di iniziative, dalla sostituzione dei veicoli aeroportuali con mezzi elettrici (ambulanza compresa) all’acquisto di elettricità verde. Ottenendo addirittura il Livello 3 (Optimisation) del programma di sostenibilità ambientale ‘Airport Carbon Accreditation’ promosso da Airports Council International. Fa parte della strategia di sostenibilità anche il nuovo tetto fotovoltaico. Composto da 3.651 moduli, il sistema oggi riveste le coperture del terminal passeggeri, dell’edificio dedicato al BHS-Baggage Handling System e di un immobile situato in un’area tecnica, per una superficie complessiva di 6.454 metri quadri. Con una produzione annuale di 1,58 GWh permetterà all’aeroporto di ottenere il 12% del suo fabbisogno elettrico annuale. Ma la realizzazione ha richiesto un’attenta progettazione e una scelta oculata dei componenti per garantire una lunga vita e un’alta resistenza meccanica agli agenti deterioranti, assieme ad un indice di prestazione elevato. Tenendo alta la guardia in materia di sicurezza.
A dare una mano sono state, in parte, le Linee Guida elaborate dall’Enac “Valutazione degli impianti fotovoltaici nei dintorni aeroportuali” (PDF). Il documento spiega come la generazione solare possa rendersi compatibile con i vincoli dell’aviazione civile, in particolar modo con le problematiche di sicurezza derivanti dal fenomeno dell’abbagliamento. E semplifica anche il procedimento amministrativo per gli impianti fv aeroportuali, agevolandone l’iter di autorizzazione.
La tecnologia SolarEdge unisce alta efficienza e sicurezza
Quando si valuta un sistema fotovoltaico di tali dimensioni, gli studi effettuati devono tenere conto anche dei problemi di “qualità” dell’energia associati al sistema stesso e ai punti di connessione alla rete aeroportuale o nazionale. Questo significa, in fase di progettazione, dover prendere in considerazione precise soluzioni per gestire al meglio la produzione, garantendo la stabilità della rete in ogni condizione, guasti compresi. Ed è qui che entra in gioco la tecnologia SolarEdge.
Al più grande tetto fotovoltaico aeroportuale l’azienda ha fornito il “cervello”. Nel dettaglio l’impianto possiede 2.832 ottimizzatori di potenza P800P e 14 Inverter trifase con tecnologia Synergy, elementi indispensabili per massimizzare la produzione ma anche per raggiungere gli elevati standard di sicurezza prefissati.
La nuova generazione di inverter con tecnologia Synergy di SolarEdge offre diverse vantaggi, a cominciare dall’ottimizzazione della corrente continua grazie all’inseguimento del punto di massima potenza a livello di modulo e un sovradimensionamento CC fino al 175%. Ogni inverter possiede dispositivi di protezione da sovratensioni e guasti da arco elettrico, unitamente a sensori termici integrati per rilevare eventuali comportamenti anomali nei morsetti di ingresso in CC e CA. Temperature fuori dalla norma vengono notificate in maniera automatica, disattivando l’inverter stesso se necessario, per prevenire sovraccarichi o il rischio di incendio.
La società ha dotato i propri apparecchi anche della funzionalità SafeDC™, progettata per ridurre automaticamente a livelli di sicurezza la tensione nei cavi della corrente continua durante lo spegnimento dell’inverter o in mancanza di rete. Il tutto offrendo un monitoraggio integrato a livello di modulo con comunicazione Ethernet o tramite rete di telefonia mobile per consentire il costante controllo dell’impianto anche da remoto.
Gli ottimizzatori di potenza hanno fatto il resto. Questi dispositivi permettono all’intero impianto fotovoltaico di mantenere la massima efficienza produttiva consentendo a ciascun modulo di lavorare in modo indipendente. In altre parole se la resa di un singolo pannello dovesse calare per problemi di sporcizia, ombre, invecchiamento o altri fattori di stress, le minori prestazioni non si ripercuoterebbero sul resto della stringa.
Ogni ottimizzatore P800P SolarEdge supporta due pannelli fotovoltaici collegati ed è in grado di aumentare il rendimento complessivo del sistema inseguendo il punto di massima potenza per coppia di moduli (fino al 25% di potenza in più). Non solo. La tecnologia SolarEdge è dotata della funzione di rilevamento e interruzione automatica degli archi elettrici a livello di modulo e fornisce dati sulle prestazioni del singolo pannello grazie a un sistema di monitoraggio da remoto. Per garantire sempre alti livelli di sicurezza, anche per gli standard richiesti da infrastrutture critiche come gli aeroporti.
D’altra parte i progettisti hanno avuto da subito pochi dubbi. Come spiega Silvio Manna, Socio fondatore di Syspro Engineering: “A fronte dell’esperienza professionale maturata in termini di sicurezza in altre infrastrutture sensibili, lo sviluppo della progettazione si è focalizzato prioritariamente al raggiungimento dei più alti standard di sicurezza e, nello stesso tempo, a garantire la massimizzazione della produzione dell’impianto fotovoltaico sulle superfici disponibili. Questo è stato possibile modellando il progetto dell’impianto fotovoltaico in stretta sinergia con l’Ufficio Tecnico dell’Aeroporto di Torino, e la conseguente scelta delle tecnologie SolarEdge e delle apparecchiature atte a soddisfare gli obiettivi prefissati”.