Solare silicio-perovskite, dal laboratorio alla fabbrica
(Rinnovabili.it) – La tecnologia tandem che unisce silicio e perovskiti rappresenta una delle soluzioni più promettenti per il mercato solare. Diverse ricerche a livello mondiale hanno portato l’efficienza di questa accoppiata intorno (e in alcuni casi anche sopra) il 30%, un traguardo essenziale per la competitività del fotovoltaico. Ma, come sempre, la strada verso la fabbrica non è una linea retta. Scalare le piccole celle realizzate nelle condizioni protette dei laboratori, può rappresentare una sfida dai tempi poco prevedibili.
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Una sfida affrontata a pieno viso dal progetto quadriennale di ricerca e innovazione “Pepperoni“. Dietro ad un nome sicuramente curioso, vi è un consorzio di scienziati ed esperti industriali che, cofinanziati dal programma Horizon Europe, intendono realizzare la prima linea pilota di celle e moduli in silicio-perovskite.
L’iniziativa conta 17 partner provenienti da 12 paesi di tutta Europa, coordinati dall’Helmholtz-Zentrum Berlin e da Qcells. E sarà proprio la sede tedesca di Qcells, a Thalheim, ad ospitare il progetto nella sua concretizzazione industriale. D’altra parte le nuove celle tandem che verranno prodotte, utilizzeranno come unità inferiore in silicio basata su Q.ANTUM, tecnologia proprietaria di Qcells. Di cosa si tratta? Di un trattamento specifico per la superficie posteriore delle celle. Il processo applica un nanorivestimento che funziona come uno specchio: la luce, che altrimenti andrebbe sprecata, viene riflessa attraverso il dispositivo per generare più elettricità, mentre speciali contatti laser migliorano le proprietà elettriche.
“In HZB abbiamo sviluppato la tecnologia tandem a un livello di efficienza da record mondiale su scala di laboratorio”, spiega Bernd Stannowski, del centro di ricerca di Berlino. “Ora non vediamo l’ora di collaborare nel consorzio PEPPERONI con partner scientifici e aziendali per scalare insieme questa nuova e promettente tecnologia e trasferirla all’industria”. Il progetto cercherà di ridurre al minimo le perdite di efficienza dovute al ridimensionamento delle celle, grazie a innovazioni nei materiali e nelle attrezzature utilizzate. E svilupperà processi e attrezzature ad hoc per la deposizione di film sottili. Inoltre proverà ad estendere la stabilità operativa delle perovskiti grazie ad analisi approfondite delle prestazioni e a stabilire stabilire una catena di fornitura fotovoltaica.