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Solare residenziale, le auto elettriche riducono i tempi d’ammortamento

La IEEFA ha esaminato in che modo l'interazione tra veicoli elettrici e tetti solari possano rendere l’autoconsumo una scelta conveniente

Solare residenziale

 

 Come sostenere il solare residenziale: lezioni dal Regno Unito e Germania

(Rinnovabili.i) – Combinare il solare residenziale con un piccolo sistema di accumulo e l’auto elettrica è uno degli interventi in grado di rendere la tecnologia fotovoltaica un’opzione interessante anche in assenza di incentivi. A sostenerlo è l’Istituto per l’economia e l’analisi finanziaria dell’energia (IEEFA). In un nuovo rapporto (testo in inglese) l’ente ha analizzato l’impatto economico della combinazione fra tetto solare, batterie ed e-car alla luce di diversi possibili incentivi o disincentivi in ​​Gran Bretagna e Germania.

 

La scelta dei due mercati non è ovviamente casuale. Gli ultimi provvedimenti UK sul fronte fotovoltaico colpiranno duramente il settore dell’autoconsumo: dopo aver perso i sussidi governativi e pronti a dire addio all’IVA scontata, le famiglie che vorranno installare pannelli solari in casa saranno anche obbligate a cedere gratuitamente il proprio surplus elettrico alle rete. Inoltre, in Gran Bretagna così come in Germania, i mercati dei servizi di rete utilizzati che si occupano del bilanciamento fra domanda e produzione favoriscono ancora le grandi centrali elettriche a combustibili fossili rispetto alle energie rinnovabili su piccola scala.

 

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In queste condizioni investire nel solare residenziale è ancora un’opzione conveniente? Il rapporto tenta di dare una risposta a questa domanda. “Il nostro approccio analitico consisteva nel valutare quanti anni di risparmi in bolletta elettrica, carburante stradale e su altri settori ci sarebbero voluti alle famiglie per recuperare il loro investimento iniziale“, si legge nel documento. “I modelli sono stati sviluppati utilizzando dati di costo effettivi […] quindi sono state fatte varie ipotesi di riduzione delle spese per calcolare i periodi di ammortamento per i nuovi progetti fino al 2030”.

 

In Gran Bretagna, con l’attuale regime di IVA per i prodotti solari, il tempo di ammortamento per un sistema fotovoltaico autonomo è stimato in 19 anni, con un ritorno sull’investimento annuale del -2,7%. Una volta rimosse le aliquote IVA ridotte, si aggiungerebbe un altro anno. Al contrario, i proprietari tedeschi, grazie ai maggiori prezzi al dettaglio dell’elettricità e ad un regime feed-in-tariff, possono aspettarsi di rimborsare il loro prezzo di sistema dopo sei anni, con un rendimento dell’investimento annuo del 10,3%. Il rapporto evidenzia la semplice aggiunta di un dispositivo intelligente che gestisca i carichi controllabili, come ad esempio le pompe di calore e le caldaie, si possa dimezzare il periodo di ammortamento in Gran Bretagna e ridurlo significativamente in Germania.

 

Inoltre, poiché i prezzi dell’elettricità sono relativamente bassi in Gran Bretagna e sono in vigore regimi incentivanti per i veicoli elettrici, la combinazione tra e-car, tetti solari e batterie ridurre il periodo di ammortamento fin da subito a 9 anni. Il calo dei costi tecnologici porterebbe il tutto a 4 anni entro il 2025 e a solo un anno nel 2030. Discorso simile per la Germania, dove gli analisti stimano un ritorno economico in tre anni per il 2025, scendendo sotto l’anno entro il 2030.

 

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.