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Il futuro del solare fotovoltaico: da solo può ridurre di 4,9Gt la CO2

solare fotovoltaico
(CC0 1.0)

 

Il rapporto di IRENA sul futuro del solare fotovoltaico mondiale

(Rinnovabili.it) – I dati degli ultimi due anni non lasciano spazio a dubbi: il solare fotovoltaico è il settore elettrico che sta crescendo più rapidamente a livello globale. Tra innovazioni lungo l’intera catena del valore, rapide riduzioni dei costi e nuovi meccanismi di supporto, l’energia solare sembra aver ingranato la marcia, prendendosi gran parte del merito per la crescita delle rinnovabili nel 2018.

Oggi il comparto vanta una capacità installata cumulata di oltre 600 GW (BNEF stima che il 2019 si chiuderà 637–653 GW totali), sufficienti a soddisfare, però, appena il 3 per cento del fabbisogno elettrico mondiale. Una percentuale striminzita che, ricorda oggi l’Agenzia internazionale delle rinnovabili IRENA, ha bisogno di essere rapidamente gonfiata per permettere al pianeta di tenere il giusto ritmo all’interno della decarbonizzazione energetica.

Il come lo mostra il rapporto “Il futuro del solare fotovoltaico – Distribuzione, investimenti, tecnologia, integrazione della rete e aspetti socioeconomici” (Pdf in inglese). Il documento mostra come, entro metà del secolo, questa fonte potrebbe coprire fino al 25 per cento della domanda elettrica mondiale con la giusta programmazione e impegno finanziario.

 

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Nel dettaglio, per centrare un tale obiettivo sui consumi, la capacità fotovoltaica totale dovrebbe aumentare di 18 volte, superando gli 8.500 GW installati. Un quantitativo che richiederebbe, di pari passo, un aumento del 68 per cento degli investimenti medi annuali, pari a 192 miliardi di dollari.

Il capitale, secondo il report, non sarà riservato solo ai nuovi impianti ma dovrà servire anche per l’ammodernamento e la crescita delle reti, lo stoccaggio energetico e altri elementi in grado di garantire la flessibilità del sistema elettrico.

La bilancia dei pro e contro, pende ovviamente dalla parte dei benefici: una diffusione accelerata del solare fotovoltaico unita all’elettrificazione profonda potrebbe fornire il 21% delle riduzione della CO₂ immessa in atmosfera (circa 4,9 gigatonnellate l’anno), che l’umanità deve raggiungere per mantenere sotto controllo l’aumento delle temperature medie globali. La trasformazione energetica porterà con sé anche benefici socio-economici. L’industria fv da sola potrebbe dare lavoro a oltre 18 milioni di persone entro il 2050.

 

Il solare fotovoltaico di domani, tra costi e mercati di punta

Il rapporto offre anche uno sguardo a lungo termine sull’evoluzione del mercato e sulle soluzioni e tecnologie più promettenti. Gli autori stimano che, a livello globale, il costo totale delle installazioni continuerà a diminuire nei prossimi tre decenni arrivando a circa 165-481 dollari il kW entro il 2050, rispetto alla media di 1.210 dollari del 2018. In calo anche il costo livellato dell’elettricità (LCOE), fattore già oggi competitivo rispetto a tutte le fonti di generazione elettrica da combustibili fossili: man mano che la tecnologia migliorerà, l’LCOE si abbasserà  fino ad arrivare a valori compresi tra 0,014 e 0,05 dollari il kWh (leggi anche Costi installazione ed LCOE fotovoltaico: continua il calo).

 

Il colossale ecosistema solare fotovoltaico che IRENA spera di vedere entro il 2050 rimarrebbe dominato dall’Asia. Guidato principalmente dalla Cina, entro metà del secolo il continente diventerebbe sede di oltre il 50 per cento del mercato, lasciando al Nord America un 20 per cento e all’Europa appena il 10 per cento di tutte le installazioni mondiali.

Sebbene non sia così rilevante in termini assoluti, il settore solare di America Latina e Caraibi, secondo le proiezioni di IRENA, sarà quello con la crescita più rapida rispetto alla media mondiale.

Il documento ha analizzato anche lo stato di avanzamento delle tecnologie che alimentano il boom solare a valle. Riflettori puntati dunque sulla crescente diffusione dei sistemi PERC e sui moduli bifacciali le due più importanti innovazioni di settore degli ultimi tempi. “Anche le tecnologie tandem e perovskite offrono prospettive interessanti – spiega IRENA – sebbene a lungo termine debbano ancora essere superate diverse barriere”.

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