Prezzi alti e scarsità di materie prime alla base del rallentamento del solare
(Rinnovabili.it) – Tra i 55 e i 65 GW di nuova capacità installata entro la fine dell’anno in Cina. È la stima della crescita dell’energia dal sole nel 2021 secondo la China Photovoltaic Industry Association (CPIA), la principale associazione industriale di settore del paese. Una previsione molto ottimista visti i dati di partenza. Nel primo semestre la corsa del solare ha frenato e anche in modo consistente: ammonta ad appena 13 GW la nuova capacità installata.
Un rallentamento che ha origine dall’aumento dei prezzi e la relativa scarsità di offerta delle materie prime. Uno su tutti, il polisilicio. Elemento essenziale per la maggior parte dei pannelli fotovoltaici, i suoi prezzi a giugno erano 3,5 volte più alti rispetto a quelli registrati alla fine del 2020, 26 dollari al kg contro i 6 di dicembre scorso. Ma gli aumenti, complice la pandemia, toccano un ventaglio ben più ampio di risorse, dall’acciaio al rame all’alluminio.
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Anche se gli analisti di mercato prevedono che i prezzi continueranno a battere attorno ai valori attuali almeno per tutto il 2022, la CPIA è convinta che il secondo semestre 2021 vedrà uno scatto di reni. Secondo Wang Bohua, presidente dell’associazione, si aspetta un boom trainato da progetti solari distribuiti e nuove installazioni residenziali. Una spinta ulteriore e fondamentale, continua Bohua, deriverà dalle politiche governative per l’incremento del consumo di energie rinnovabili.
In base a questi calcoli, entro la fine del 2021 la Cina dovrebbe superare il tetto dei 300 GW di capacità installata di solare (a fine 2020 il dato si attestava a 253 GW). Un trend che poi dovrebbe raggiungere un plateau nel periodo 2021-2025, oscillando in una forchetta compresa tra i 70 e i 90 GW l’anno.
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Dall’assemblea annuale della CPIA arrivano anche i dati sulle esportazioni dei moduli. Due le tendenze, opposte, che si incrociano. Da un lato la crescita della domanda globale, che guarda alla Cina dove sono concentrati alcuni dei maggiori produttori mondiali di pannelli solari. Dall’altro, la guerra commerciale con gli Stati Uniti che a fine giugno ha scritto un nuovo capitolo, questa volta interessando il polisilicio.
Fino ad allora, nel periodo gennaio-maggio, i dati CPIA mettono l’export di moduli solari a quasi 37 GW, con una crescita di oltre il 35% rispetto all’anno precedente. Oltre ai dati consolidati l’associazione ha presentato anche le stime su giugno, contando le quali si arriverebbe a 44-46 GW di export complessivi.