Alle 6 (ora italiana) di questa mattina, l’aereo solare è atterrato ad Abu Dhabi, ultima tappa del suo spettacolare giro del mondo
(Rinnovabili.it) – Solar Impulse 2 ha mantenuto le promesse. Lo stop obbligato dello scorso anno non ha mai fatto perdere la speranza ai due piloti di riuscire a terminare l’impresa che si erano proposti: realizzare il primo giro del mondo a bordo di un aereo solare. E la scommessa è stata vinta questa mattina, con l’atterraggio alle 4 e 09 (le 6 in Italia) ad Abu Dhabi, dove tutto era iniziato oltre un anno fa. La tappa finale dell’impresa non è stata facile: le 48 ore di trasvolata dall’Egitto agli Emirati Arabi Uniti hanno regalato a Bertrand Piccard, alla cloche per gli ultimi chilometri, ancora qualche sfida e palpitazione. Il volo è stato irregolare a causa delle turbolenze provocate dall’aria calda del deserto e il team ha dovuto fornire particolare attenzione durante quest’ultima sosta che le elevate temperature non surriscaldassero troppo le ali fotovoltaiche.
Difficili anche le condizioni all’interno della cabina di pilotaggio, dove in questi mesi le temperature hanno oscillato tra i -20 e i 35 gradi centigradi e la mancanza di pressurizzazione ha reso necessario l’uso di bombole di ossigeno per affrontare le maggiori altitudini. Inoltre il ristretto spazio a disposizione non permette libertà di movimento e sia Borschberg che Piccard hanno dovuto allenarsi a lungo con lo yoga e la meditazione per essere pronti ad affrontare il viaggio.
Ma dopotutto sono proprio i momenti adrenalinici ad aver caratterizzato l’avventura. Come quello vissuto da l co-pilota Andre Borschberg durante il volo più lungo mai effettuato grazie all’energia solare: una cinque giorni no-stop dal Giappone alle Hawaii che ha permesso a Solar Impulse 2 di entrare nella storia. Il clima troppo caldo aveva allora surriscaldato le batterie che, una volta atterrati, avevano messo fuori uso l’aereo, fermando il viaggio per quasi un anno. Un nuovo pacco batterie e soprattutto un nuovo sistema di raffreddamento per proteggerlo, hanno permesso al velivolo solare di ripartire lo scorso 22 aprile e concludere i 42mila chilometri di giro del mondo.