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Sviluppo sostenibile: 72mln di sistemi solari domestici al 2030

sistemi solari domestici

 

Sistemi solari domestici e microgrid per raggiungere gli obiettivi ONU

(Rinnovabili.it) – Dei 238 milioni di famiglie a cui garantire l’accesso all’energia da oggi al 2030, 72 milioni saranno dotati di sistemi solari domestici, 34 milioni beneficeranno di microreti. Questa la previsione elaborata da Bloomberg New Energy Finance (BNEF) che oggi punta i riflettori sulle soluzioni offgrid come strumento essenziale di sviluppo sostenibile. “Dal momento in cui Thomas Edison lanciò la prima utility al mondo nel 1882, il quadro dominante per fornire elettricità è stata una grande centrale elettrica e una rete di “pali e fili” per la distribuzione. L’elettricità da allora è diventata una delle componenti più basilari della vita moderna, spesso data per scontata. Tuttavia, dopo 136 anni, l’industria non è ancora in grado di servire circa il 14% della popolazione mondiale”, spiega BNEF presentando il suo ultimo rapporto, Powering the Last billion. “A questo ritmo, circa 700 milioni di persone non potranno ancora contare sull’energia nel 2030”. La relazione parte da una semplice domanda: possono i sistemi solari domestici (kit fotovoltaici portabili e impianti “pay-as-yougo“) e le microreti superare la rete tradizionale nel fornire accesso all’energia?

 

Quello che emerge chiaramente dall’analisi è una serie di punti a favore delle soluzioni decentralizzate. L’energia generata sistemi solari domestici può costare più di 1,5 dollaro per kWh e una microgrid a livello di comunità tra 0,29-0,77 dollari/ kWh – entrambi multipli del prezzo dell’energia al dettaglio. Tuttavia, estendere l’infrastruttura di distribuzione a una famiglia che si trova isolata dal punto di vista elettrico può costare dai 266 fino a oltre 2000 dollari. Nelle regioni più ricche, con una grande attività economica, questo costo fisso di connessione può essere ammortizzato su tassi relativamente elevati di consumo elettrico. Ma circa 892 milioni di persone vivono con meno di 5 dollari e mezzo al giorno e richieste di energia piuttosto modeste e gli impianti offgrid appaiono la scelta più conveniente.

 

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In realtà vi sono ancora molte aree vicino ai centri abitati, prive di elettricità, dove ha senso progettare un’estensione della rete elettrica. Un campo d’azione, spiegano gli analisti di BNEF, dove è probabile si concentrerà il lavoro di molte utility nei prossimi anni. “Ma a partire dalla metà del 2020, le tecnologie decentralizzate saranno per la prima volta in grado di portare l’elettricità a più persone rispetto alla rete, grazie una combinazione di componenti meno costosi, catene di approvvigionamento consolidate e l’adozione da parte degli stessi consumatori di sistemi solari domestici”. Creando a fine del prossimo decennio un mercato del valore di 64 miliardi di dollari.

 

Lo sanno bene aziende New Ventures (braccio di Shell), Engie o Enel che hanno aperto il loro business a microreti, sistemi solari domestici e tecnologie di supporto. Sei dei 20 maggiori utility e compagnie petrolifere si sono coinvolti in una qualche attività per fornire l’accesso all’energia alle comunità rurali. “Il passaggio da grandi centrali a carbone e idroelettriche a microgrid di pannelli solari e soluzioni off-grid decentra anche il modo in cui questi sistemi vengono implementati, migliorati e mantenuti. Gli imprenditori del settore utilizzano i dati e la connettività per gestire le risorse e le relazioni con i clienti, concentrarsi sulla distribuzione al dettaglio e reinventare il modo in cui viene venduta l’energia”.

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