La Repubblica Popolare ha deciso di avviare un’inchiesta antidumping contro i produttori europei di polisilicio. Sempre più teso il commercio solare fra Oriente ed Occidente
(Rinnovabili.it) – Dopo gli avvertimenti e le intimidazioni degli scorsi mesi, la decisione di Pechino di indagare sull’export europeo di silicio policristallino, ha tutta l’aria di una ritorsione commerciale. La decisione prima degli USA, poi della Unione Europea di entrare nel merito dei prodotti fotovoltaici “made in China” stabilendo se stessero o meno violando le regole di un commercio internazionale equo, avevano da subito provocato la reazione stizzita della Repubblica Popolare. Ora è la volta del Gigante asiatico fare chiarezza sul mercato, dopo aver provato inutilmente ad avviare dei colloqui risolutori.
L’annuncio arriva dal Ministero del Commercio cinese ha spiegato come l’inchiesta valuterà se i produttori europei di silicio siano stati sovvenzionati in modo iniquo o abbiano venduto la loro merce a prezzi illegittimamente bassi sui mercati esteri ed andrà a integrarsi con le indagini antidumping già avviate nei confronti degli Stati Uniti e della Corea del Sud. Secondo i media cinesi i “risultati preliminari” potrebbe essere annunciati già questo mese. In base ai dati doganali forniti dalla stessa Pechino, il Financial Times sostiene che le importazioni cinesi di polisilicio da paesi membri dell’Unione Europea, Germania in testa, abbiano raggiunto nel 2011 un valore di almeno 870 milioni di dollari.