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La rivoluzione di Seoul: più di 1mln di tetti fotovoltaici al 2022

Il governo metropolitano continua a portare avanti Solar City Seoul, progetto per installare pannelli su ogni edificio pubblico, aiutando un quadro delle famiglie coreane fare lo stesso sulle proprie abitazioni.

tetti fotovoltaici
Credit: seoul.go.kr

 

I tetti fotovoltaici di Seoul hanno fatto meritare alla città il secondo C40 Cities Award

(Rinnovabili.it) – Si chiama Solar Seoul City e, come il nome fa facilmente intendere, si tratta del progetto lanciato dalla capitale sudcoreana per trasformarsi in una metropoli fotovoltaica. L’iniziativa, nata nel 2017, ha un obiettivo importante: riuscire a installare, entro il 2022, tetti fotovoltaici su ogni edificio pubblico, dotato di uno spazio adeguato, aiutando 1 milione di famiglie a fare lo stesso sulle proprie abitazioni. La data d’arrivo è vicina ma il governo metropolitano è sicuro di non mancare il target. Ad oggi più di 160.000 case in città utilizzano già i pannelli solari per generare la propria elettricità, aiutate da un nuovo regime di noleggio e da iter burocratici facilitati che hanno dimostrato di essere un buon modo per aumentare la diffusione dell’autoconsumo fotovoltaico a livello residenziale. I tetti fotovoltaici costruiti sino ad oggi hanno generato, solo nel 2018, 237.805 MWh riducendo di 109 tonnellate la CO2 emessa e “rimuovendo dall’aria” 27,6 tonnellate di polveri sottili. 

 

L’amministrazione ora punta ad accelerare e designare intere strade, e persino quartieri alla microgenerazione distribuita, per realizzare la sua rivoluzione solare. Secondo quanto riportato dal World Economic Forum, la transizione energetica in alcuni casi cerca di coprire tutte le superficie disponibili: in una piazza del centro città, l’amministrazione sta lavorando per integrare il solare nelle luci, nelle panchine e persino nei bidoni della spazzatura. O c’è chi, come gli abitanti del sobborgo di Magok, ha in programma di diventare un distretto energetico intelligente, usando il solare soddisfare almeno il 30 per cento dei suoi bisogni energetici. Seoul – scrive Douglas Broom sul sito del WEF – spera di poter emulare il successo della pionieristica città solare d’Europa – Friburgo, in Germania – dove il sobborgo di Vauban è diventato un’attrazione turistica grazie alla sua innovativa architettura fotovoltaica.

 

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Il pionieristico progetto ha fatto meritare alla città, quest’anno, il suo secondo C40 Cities Awardpremio internazionale per l’azione sul cambiamento climatico. “Questa è la seconda volta che a Seoul viene assegnato questo premio dopo la vittoria nel 2014 – spiega il governo metropolitano – […] rappresenta un’opportunità per elevare il nostro status di città solare nella società internazionale. Abbiamo ottenuto punteggi elevati per la riduzione dei gas a effetto serra, la riduzione dell’inquinamento atmosferico, la creazione di posti di lavoro, il sostegno a classi a basso reddito e altri benefici ambientali attraverso la fornitura di energia solare, l’energia rinnovabile più adatta per una metropoli sovrappopolata come Seoul”.

 

In un recente documento delle Nazioni Unite, il programma è stato descritto come potenzialmente in grado di aumentare la capacità solare installata della città dagli attuali 203,6 MW a 583 MW entro la fine del 2020, 779 MW entro la fine del 2021 e 1,015 MW entro la fine di dicembre 2022.