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La rivoluzione solare procede ma la rete elettrica indiana è ferma

Il nuovo obiettivo verde dell'India sta trovando un ostacolo inaspettato: un'infrastruttura di trasporto e distribuzione dell'elettricità troppo vecchia per tenere il passo

La rivoluzione solare procede ma la rete elettrica indiana è ferma

 

(Rinnovabili.it) – La rete elettrica indiana non è in grado di supportare i 175 GW di capacità rinnovabile che il governo Modi ha intenzione di istallare entro il 2022. Secco è il verdetto degli esperti del settore, che si sono incontranti in una tavola rotonda presieduta dallo stesso primo ministro indiano Narendra Modi. Investitori e Ceo di diverse società, del calibro di Softbank e Bloom Energy, hanno presenziato all’incontro per discutere del potenziale della nazione di divenire la “capitale mondiale dell’energia pulita”. Il gigante asiatico sta portando avanti, di pari passo, lo sviluppo delle piccole istallazioni domestiche e i grandi impianti solari, dimostrando di non voler decelerare neppure un po’ sulla tabella di marcia. La parte da leone la faranno i 25 parchi fotovoltaici “mega ultra”, da realizzare entro il 2018-2019, ciascuno con una potenza superiore ai 500 MW e un investimento sopra i 600 milioni di dollari.

 

La corsa alle istallazioni però sta lasciando indietro lo sviluppo della rete elettrica nazionale, troppo vecchia e fatiscente per reggere il previsto carico senza ulteriori iniziative di retrofit e sviluppo. L’incontro è stato anche l’occasione per Modi di ricordare come il piano governativo abbia spalancato le porte anche nuovi progetti: un esempio su tutti, la possibilità di solarizzare le ferrovie indiane, dove è stato consentito il 100% degli investimenti diretti esteri (IDE).

 

In questi giorni, il primo ministro ha anche firmato un memorandum d’intesa con la Germania, in base al quale il governo tedesco fornirà un miliardo di euro in prestiti agevolati ai progetti solari indiane nel corso dei prossimi cinque anni. Lo stanziamento si va così ad aggiungere agli 1.15 miliardi già sborsati da Berlino negli ultimi due anni per supportare la realizzazione del Corridoio delle green energy, che mira a trasportare l’energia dalle zone più ricche di risorse rinnovabili agli stati con un elevato consumo di energia, come Maharashtra e Delhi.

L’intesa prevede anche di approfondire la cooperazione nell’ambito della ricerca su rinnovabili ed efficienza energetica.