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Rinnovabili USA, la riforma fiscale accontenta il settore a metà

In dirittura d'arrivo la legge sulla riforma fiscale americana: il testo di compromesso salva i crediti d'imposta ma introduce una nuova tassa che preoccupa il settore dell'energia pulita

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Le novità fiscali per le rinnovabili USA

(Rinnovabili.it) – Il settore delle rinnovabili USA può tirare per ora un sospiro di sollievo: il nuovo disegno di legge sulla riforma fiscale (il Tax Cuts and Jobs Act) salva a metà l’energia pulita. Camera e Senato sono riusciti a trovare un accordo sul testo, che salvo imprevisti, dovrebbe ottenere il via libera prima della fine dell’anno, addirittura questa settimana. Nel provvedimento sono stati confermati i crediti d’imposta per le green energy, la Investment Tax Credit (ITC) e la Production Tax Credit (PTC), misure fortemente a rischio di cancellazione.

 

Il testo finale presentato dai legislatori repubblicani, la sera del 15 dicembre scorso, mantiene entrambi gli strumenti sugli investimenti per l’energia eolica e solare, eliminando l’imposta minima alternativa precedentemente proposta al Senato, che ne avrebbe ridotto il valore. Una sorta di salvataggio in extremis, visto i tempi ormai agli sgoccioli, che solleva gli animi dell’industria delle rinnovabili USA ma non elimina tutte le preoccupazioni.

 

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Al centro delle discussioni c’è la Base Erosion Anti-Abuse Tax (BEAT), una tassa che si applica laddove le grandi imprese, attraverso operazioni estere, riducono le loro imposte tramite pagamenti transfrontalieri che possono detrarre negli Stati Uniti. La BEAT richiederebbe a ogni azienda di fare due calcoli: uno che quantifichi il 10% del reddito imponibile societario, inclusi i pagamenti transfrontalieri, e un altro riferito al debito fiscale della società.

Così come concepita, la misura intacca direttamente strumenti come l’ITC e il PTC, elementi rivelatisi fondamentali per la crescita dell’energia pulita negli Stati Uniti. Se un’azienda ha investito nel fotovoltaico o nell’eolico, il secondo numero potrebbe essere inferiore al primo. In questo caso, sarebbe costretta a pagare la differenza. Tale spesa rende gli investimenti nelle green energy esponenzialmente meno interessanti per le grandi aziende.

 

La proposta di legge del Congresso ha alleggerito la BEAT proposta dal Senato, consentendo ai crediti di mantenere fino all’80% dei valori dell’ITC e dell’PTC, ma il comparto delle green energy teme che il mercato possa reagire comunque male alla nuova tassa. “Siamo grati per l’eliminazione delle disposizioni che avrebbero decimato la futura crescita delle energie rinnovabili e persino penalizzato gli investimenti passati nell’energia eolica e solare, – spiega  Gregory Wetstone, presidente dell’American Council on Renewable Energy – ma restiamo preoccupati per i potenziali impatti del nuovo BEAT sul finanziamento delle energie rinnovabili”.

 

Oltre a preservare i crediti d’imposta sulle energie rinnovabili, il disegno di legge manterrebbe anche quello sui veicoli elettrici, ma dal contemporaneamente darebbe una spinta alle trivellazioni petrolifere nella zona artica più selvaggia dell’Alaska.