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Rinnovabili: uno sguardo agli emendamenti delle Regioni

Il presidente lucano De Filippo: "Abbiamo offerto spunti di miglioramento riguardanti i tempi di entrata in vigore dei nuovi incentivi, le risorse disponibili, la sburocratizzazione ed il rilancio dei sistemi produttivi"

(Rinnovabili.it) Il vertice tra il Ministero dello Sviluppo e le Regioni di ieri ha definitivamente chiuso i testi dei due decreti interministeriali relativi all’incentivazione delle fonti rinnovabili. Un punto, quello messo ai due provvedimenti, che soddisfa sia il Governo che le amministrazioni locali che avevano subordinato il loro parere positivo in Conferenza unificata al recepimento di una serie di emendamenti.

In un tema cruciale come quello delle energie rinnovabili – spiega il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo le Regioni hanno offerto importanti spunti di miglioramento dei decreti predisposti dal Governo che riguardano questioni che vanno dai tempi di entrata in vigore del nuovo sistema di incentivi, alle risorse disponibili all’aggancio al territorio europeo delle produzioni e del lavoro necessario a realizzare gli impianti, dalla sburocratizzazione e collegamento ad un sostegno per il rilancio dei sistemi produttivi, all’abbassamento dei costi energetici nel sistema pubblico”.

I testi, che recepiscono anche le indicazioni dell’AEEG e le richieste avanzate in extremis dalla Commissione Europea, soddisfano in prima battuta tutti i protagonisti politici pur lasciando sostanzialmente inalterata l’impalcatura dei provvedimenti dal punto di vista degli obiettivi in volumi e delle risorse messe a disposizione. “In particolare, per quanto concerne il settore agricolo rimangono confermati gli indirizzi verso la promozione dei sottoprodotti delle filiere agricole, agroalimentari, forestali e di comportamenti virtuosi, mediante specifici criteri di accesso ai ‘bonus’, con ricadute di interesse agricolo”, ha spiegato il ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania. Ma quali sono nel dettaglio gli emendamenti su cui hanno spinto in questi giorni Regioni, Comuni e Province? Le richieste di modifica riguardavano innanzitutto l’aumento del tetto di incentivi: per il fotovoltaico dai 500 milioni di euro l’anno previsti inizialmente a 759 milioni, per le altre rinnovabili elettriche da 5,5 a 6 miliardi annui.

V CONTO ENERGIA

TEMPI E TARIFFE Dovrebbe con tutta probabilità, visti anche i tempi per l’approvazione del decreto, entrare in vigore non prima del 1° ottobre 2012, mentre si chiede che il IV Conto Energia continui ad applicarsi agli impianti realizzati su edifici e aree pubbliche che entrino in esercizio entro il 31 dicembre 2012. Si ritiene necessario un aumento degli incentivi per gli impianti sugli edifici sotto i 20 kW, sia per la tariffa omnicomprensiva che per quella premio sull’autoconsumo.

ISCRIZIONE AL REGISTRO Sulla delicata questione dei Registri del V Conto Energia, condizione imprescindibile per le Regioni è che siano esclusi dalla procedura, tra gli altri gli impianti fotovoltaici di potenza fino a 100 kW per i quali il costo annuo indicativo degli incentivi del semestre non ecceda i 50 milioni di euro; gli impianti installati su edifici, capannoni e fabbricati rurali ricompresi nelle zone colpite dal terremoto […] purché costruiti o ricostruiti nel rispetto della normativa antisismica. (Approfondisci qui).

AUTOCERTIFICAZIONI e BONUS Si snellisce inoltre il percorso burocratico con l’impegno del MISE di fornire nuova versione con una semplificazione basata, tra le altre cose, su una maggior responsabilizzazione dei soggetti che richiedono l’incentivo (autocertificazione) e una dichiarazione dell’installatore sulla conformità impianto. Sono infine stati previsti premialità, cumulabili fra loro,  per il Made in Europe e per la sostituzione dell’amianto: di 3 centesimi di euro per kWh.