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Rinnovabili italiane: migliora il fotovoltaico, frena l’idro

Rinnovabili italiane: migliorano il fotovoltaico, frena l’idro

 

(Rinnovabili.it) – Le rinnovabili italiane stanno migliorando ma è ancora presto per sciogliere la prognosi. Benché il comparto stia mostrando una ritrovata vitalità, la crescita mensile risulta sempre in calo se confrontata con l’anno precedente. Un meno due percento sui cui pesa soprattutto il limbo normativo in cui si sono trovate le fer elettriche (diverse dal fotovoltaico) in attesa della pubblicazione del nuovo decreto sugli incentivi.

 

I dati aggiornati dell’Osservatorio di Anie Rinnovabili rivelano buoni trend per il fotovoltaico: la potenza installata nei primi cinque mesi del 2016 ha raggiunto circa 165 MW registrando un aumento del 58% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche il numero di unità di produzione risulta in aumento del 10%, rivelando un sforzo concentrato in Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta.

 

In diminuzione invece la potenza dei nuovi impianti eolici installati (circa 66 MW) che fino a maggio 2016 si è ridotta del 37% rispetto allo stesso periodo dell’anno del 2015. Per ragioni di conformazione del territorio e ventosità, la quasi totalità (92%) della potenza connessa è localizzata nel Sud e nelle Isole.

 

Si registra un calo per il comparto dell’idroelettrico che vede ridursi del 52% la nuova potenza installata, mentre il numero di unità di produzione rispetto allo stesso periodo del 2015 è cresciuto del 3%. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento di potenza rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Sicilia e Toscana.

Nel complesso, sintetizza Anie Rinnovabili, l’analisi dei dati congiunturali dell’ultimo trimestre, confermaun andamento positivo per il solo fotovoltaico (+27%), mentre calano eolico(-36%) e idroelettrico(-22%). Ma con il nuovo decreto, e soprattutto con la modifica del calcolo del contatore incentivi del GSE, l’associazione  confida in una nuova “boccata di ossigeno”.

 

“Adesso però occorre immediatamente ripartire per programmare il prossimo triennio al fine di garantire una maggior penetrazione delle fonti rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico nel mix produttivo italiano ed il mantenimento in esercizio degli impianti esistenti, per i quali decadrà la convenzione delle tariffe incentivanti con il GSE”.

 

 

LEGGI I DATI AGGIORNATI SULLE RINNOVABILI 2016

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