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Rinnovabili indiane, il Governo rinuncia a oneri di trasmissione

Se gli oneri di trasmissione non venissero incassati, il costo per l'approvvigionamento di energia potrebbe scendere di circa l’8-9%

Rinnovabili indiane, il Governo rinuncia a oneri di trasmissione

 

(Rinnovabili.it) – Il piano per sviluppare e diffondere le rinnovabili indiane sta eliminando tutti gli ostacoli che si presentano sul suo cammino. Dopo aver approvato iter burocratici facilitati per i grandi impianti fotovoltaici e aver mappato qualsiasi superficie sfruttabile dalle istallazioni solari, dopo aver stretto accordi finanziari con nazioni straniere e aver agevolato gli investimenti esteri, l’ultima mossa del governo di Nuova Delhi riguarda la trasmissione dell’energia. E’ di questi giorni infatti la notizia che l’India voglia rinunciare, nel breve termine, agli oneri di trasmissione per l’energia elettrica prodotta da impianti rinnovabili. Perché una mossa del genere? Semplice: oggi la maggior parte dell’energia solare ed eolica, è consumata nello stesso Stato in cui è prodotta. Riuscire a garantire una diffusione capillare però è di fondamentale importanza per il gigante asiatico, soprattutto alla luce del fatto che circa il 25% della popolazione – circa 300 milioni di persone – non ha accesso all’elettricità.

 

Il paese ha già investito grandi risorse nella costruzione di corridoi energetici verdi per il trasporto dell’energia elettrica da Stati che ne sono ricchi (per presenza di fonti rinnovabili abbondanti e grandi impianti) a quelli più carenti come Delhi e Maharashtra. Il problema è anche che molti territori non sono in grado di assorbire nella loro rete elettrica locale grandi capacità di energia pulita intermittente. Optare per una trasmissione su lunghe distanze risolverebbe questo problema e permetterebbe di contribuire ad alleviare la pressione del costo e della disponibilità dei terreni. In altre parole, questo significa potere realizzare impianti anche in terre lontane, ma inutili dal punto di vista agricolo, e portare l’elettricità prodotta dove invece il suolo è fertile e non può essere sottratto alla popolazione per costruire grandi centrali energetiche se non a prezzi esorbitanti. Il nuovo incentivo alla “trasmissione gratuita” servirà a facilitare il raggiungimento di questo obiettivo, ma la sua validità sarà limitata al breve periodo. Attualmente si dovrebbe pagare circa 0,008 dollari il kWh per la trasmissione. Se gli oneri di trasmissione non venissero incassati, il costo per l’approvvigionamento di energia potrebbe scendere di circa l’8-9%.