(Rinnovabili.it) – L’Asia si conferma il mercato numero uno delle energie rinnovabili. Dopo gli annunci di Cina, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita, anche l’India è pronta incardinare la sua crescita economica sulle fonti energetiche alternative. Il ministro indiano per l’energia, Piyush Goyal, ha rivelato oggi che il Paese investirà oltre 250 miliardi di dollari nella produzione energetica da rinnovabili e nei sistemi di trasmissione elettrica. Una cifra che potrebbe raggiungere velocemente quota mille miliardi dal 2022 al 2030.
Impegni importanti, che si allineano alle promesse fatte dagli altri mercati asiatici clou e con cui Nuova Delhi spera di aggiungere alla propria rete 225 GW di nuova potenza pulita entro i prossimi cinque anni. “Gran parte sarà finanziato attraverso un mix di debito e capitale sostenuto dalle banche commerciali, ma siamo anche convinti che il mondo sviluppato abbia degli obblighi da compiere”, ha affermato Goyal dal palco del World Future Energy Summit di Abu Dhabi.
Il riferimento è chiaramente al Green Climate Fund con cui le economie ricche hanno promesso di sostenere i Paesi in via di sviluppo nella lotta climatica. Negli ultimi due anni gli investimenti esteri diretti nel settore dell’energia elettrica in India hanno superato il miliardo di dollari, ma per il ministro è necessario che anche i governi scendano in campo senza lasciare tutto il costo in mano ai privati. Anche il settore pubblico deve “svolgere un ruolo proattivo per abbattere il costo del finanziamento”.
Nel corso dell’evento, è stato chiesto a Goyal se la posizione negativa di Trump sul riscaldamento globale influenzerà o meno i piani indiani per diventare hub globale per le energie rinnovabili. “L’India non interferisce nelle elezioni degli altri paesi e rispettiamo il fatto che l’America abbia scelto il suo leader“, ha risposto il ministro. “Tuttavia, l’energia pulita non è qualcosa a cui stiamo lavorando perché qualcun altro lo vuole. È una questione di fiducia e di fede nella leadership indiana”.