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ARERA semplifica le rinnovabili “fai da te”

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Foto di skeeze da Pixabay

Rinnovabili fa da te? Basta la Comunicazione Unica al distributore

Si snellisce l’iter burocratico delle rinnovabili “fai da te”. In questi giorni l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ha approvato una semplificazione delle regole per i piccoli e piccolissimi impianti energetici verdi, in particolare per quelli fotovoltaici.

La modifica, arrivata con la delibera 315/2020/R/eel, interviene sul Testo Integrato Connessioni Attive (TICA), introducendo nuove modalità di connessione agevolate per gli impianti di produzione al di sotto degli 800 Watt, compresi i cosiddetti plug & play, ossia sistemi pronti alla connessione tramite il semplice allaccio della spina. A patto ovviamente che siano installati presso punti di connessione in cui è già attivo un contratto di fornitura di energia elettrica in prelievo con potenza disponibile non inferiore a quella del nuovo sistema da connettere.

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L’obiettivo del provvedimento è evitare che le procedure attualmente vigenti – pensate per le opere di taglia maggiore – possano rappresentare una barriera all’ingresso nel mercato delle nuove tecnologie, tra cui rientrano anche i sistemi “plug & play”.
Secondo le nuove norme dell’Authority per queste tipologie di impianti rinnovabili, il tradizionale iter di connessione potrà essere sostituito da una Comunicazione Unica (modulo predisposto dalla stessa ARERA) inviata direttamente al distributore, senza l’obbligo di alcun alcun corrispettivo da versare.

Nel dettaglio la delibera stabilisce che l’invio della Comunicazione Unica all’impresa distributrice competente costituisca titolo abilitante per la connessione e l’attivazione di un impianto di produzione di potenza inferiore a 800W e che, quindi, “nessuna altra attività debba essere svolta dal richiedente al fine di connettere il proprio impianto alla rete con obbligo di connessione di terzi”.

La richiesta di connessione tramite Comunicazione Unica comporta una serie di semplificazioni/limitazioni nella realizzazione e nell’esercizio della connessione, quali

“Considerando le dimensioni ridotte, l’utilizzo sostanzialmente diretto all’autoconsumo e le eventuali trascurabili immissioni nella rete nazionale, il richiedente non dovrà sottoscrivere alcun contratto di dispacciamento”, spiega l’Autorità per l’energia. “Nel caso di produzione eccedente l’autoconsumo potrà immettere energia elettrica in rete, purché nei limiti massimi di 800 W e rinunciando a qualsiasi remunerazione per l’energia eventualmente immessa”.

Al fine di valutare eventuali future evoluzioni della regolazione, tutti gli impianti di produzione di potenza inferiore a 800 W per i quali sia stata inviata la Comunicazione Unica, saranno censiti dalle imprese distributrici nei propri portali informatici e dal sistema GAUDÌ (Gestione delle Anagrafiche Uniche Degli Impianti di produzione e delle relative unità) già in uso.

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