L'Amministrazione nazionale dell'energia (NEA) prepara un nuovo documento di raccomandazioni per accelerare le tempestiche di eolico e fotovoltaico verso la grid parity
Da Pechino nuove linee guida per le rinovabili cinesi
(Rinnovabili.it) – Incrementare gli aiuti tecnici e politici alle rinnovabili cinesi per eliminare velocemente tutti i sussidi economici. Questo il piano della Repubblica popolare che, dopo i tagli agli incentivi fotovoltaici, pubblica le nuove linee guida per il comparto delle green energy. L’obiettivo è quello di accelerare gli sforzi di eolico e solare verso la grid parity.
Dopo essersi assicurato il primo posto nella classifica mondiale dell’energia pulita (in termini di velocità di crescita e di nuova capacità annua installata), il gigante asiatico cerca di disintossicare il proprio mercato dai generosi sussidi statali elargiti in questi anni, divenuti un onere crescente per la nazione. Basti pensare che in soli sei mesi del 2018, il governo ha sborsato per gli impianti fotovoltaici ben 120 miliardi di yuan, vale a dire circa 17,46 miliardi di dollari.
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Come spiega oggi la Reuters, che ha potuto visionare in anteprima il documento emesso dall’Amministrazione nazionale dell’energia (NEA), le regioni dovranno aumentare il proprio supporto tecnologico alle rinnovabili cinesi affinché possano operare senza incentivi e raggiungere “la parità di prezzo” con le altre fonti. Secondo la NEA, alcune aree del Paese avrebbero già toccato la grid parity, divenendo oggi un esempio da seguire e replicare. Un risultato vero soprattutto per il fotovoltaico. I costi della generazione solare sono, infatti, diminuiti del 90 percento dal 2007 al 2017 e secondo GCL New Energy Holdings, uno dei maggiori sviluppatori di energia pulita della Cina, il settore potrebbe raggiungere la completa parità di prezzi entro un anno.
Il documento solleciterebbe anche le aziende locali di trasmissione energetica a fornire maggiore supporto ai progetti senza sussidi, garantendo d’avere la capacità di distribuire tutta la potenza generata dagli impianti eolici e solari. Il documento è ancora in forma di bozza e non se ne conosce la tempistica per l’entrata in vigore. Attualmente dovrebbe essere in mano all’industria e agli stakeholder cinesi per ottenere un primo feedback.
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