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Rinnovabili al posto di carbone e nucleare, la svolta della Corea del Sud

Il nuovo presidente Moon Jae-in ordina la chiusura di 10 centrali a carbone e apre alla fine del nucleare.Entro il 2030 rinnovabili e GNL dovranno coprire il 47% della domanda

Rinnovabili nel Pino della Corea del Sud

 

Rinnovabili e GNL, il nuovo piano low carbon della Corea del Sud

(Rinnovabili.it) – Un nuovo piano energetico per affrancarsi dalle fonti fossili e abbracciare con più convinzione energie rinnovabili e gas naturale. La Corea del Sud prova a mettere mano a una tradizione fatta di carbone e nucleare elaborando la prima strategia energetica in cui l’ambiente ha ruolo di primo piano. A riferirlo è il Ministero del Commercio sudcoreano spiegando i punti salienti della nuova direzione politica intrapresa dal presidente Moon Jae-in.

 

L’obiettivo è molto ambizioso, al punto da intimorire diversi esperti nazionali sul fronte della sicurezza e dei futuri costi energetici: la nazione punterà a un 20 per cento di elettricità da rinnovabili entro il 2030, rispetto all’attuale 5 per cento, incrementando per la stessa data anche la quota coperta dal gas naturale 27 per cento. Questo significherebbe per Seoul aumentare le importazioni di GNL a circa 46-49 milioni di tonnellate all’anno, a seconda del successo degli obiettivi verdi.

Le nuove quote andrebbero così a mangiarsi la larga fetta di domanda coperta attualmente da carbone e nucleare (circa il 70 per cento).

 

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Non si tratta di uno sforzo da poco per il paese, oggi quarto più grande importatore di carbone al mondo e il piano di Moon, salito in carica ai primi di maggio, è stato accolto in clima misto fra polemiche ed entusiasmo. Il presidente ha già ordinato la sospensione temporanea di dieci impianti termoelettrici con almeno 30 anni di vita alle spalle e di sei nuovi progetti di impianti a carbone, approvati sotto la precedente amministrazione. Moon ha espresso anche l’intenzione di eliminare gradualmente l’energia nucleare per “motivi di sicurezza”, senza definire per ora alcun termine. Nonostante ciò ha già promesso di non costruire nuove centrali nucleari e d’interrompere i lavori di ampliamento della Centrale nucleare di Kori.

 

“Le tasse attualmente  – ha spiegato Paik Ungyu, un professore di ingegneria energetica alla Hanyang University e tra gli autori della bozza del Piano – pesano sulla generazione di energia dal gas, ma abbiamo intenzione di correggere questo sistema fiscale distorto, con imposte ambientali sul carbone e nucleare”.