Potranno essere inseriti nel Registro solo pannelli solari prodotti nell’UE
(Rinnovabili.it) – Una norma predisposta al fine di facilitare lo sviluppo di una filiera nazionale nella tecnologia green. Con queste parole il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) aveva presentato il Registro Tecnologie per il Fotovoltaico, nuovo strumento voluto dallo stesso dicastero per supportare la filiera fotovoltaica nazionale. La misura è contenuta nel nuovo DL Energia (decreto legge 9 dicembre 2023, n. 181) pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale ed entrato oggi ufficialmente in vigore. L’articolo 12 del provvedimento incarica l’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, di creare e gestire tale Registro. Pubblicando sul proprio sito web, entro trenta giorni da oggi, le modalità di iscrizione.
Ma a cosa serve il Registro Tecnologie per il Fotovoltaico? E quali prodotti potranno essere inseriti? “La realizzazione – spiega il MIMIT – è volta ad indirizzare gli investimenti delle imprese sulla tecnologia più performante, considerato che il fotovoltaico è al centro della transizione energetica e rappresenta la fonte di energia rinnovabile con più rapida crescita anche in Italia”.
Il Registro Tecnologie per il Fotovoltaico
A regime lo strumento registrerà una serie di prodotti realizzati all’interno dei confini UE e suddivisi in tre distinte sezioni:
- moduli fotovoltaici con un’efficienza a livello di modulo almeno pari al 21,5%;
- moduli fotovoltaici con celle solare dotate di almeno un 23,5% di efficienza;
- moduli prodotti composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem prodotte nell’Unione europea con un’efficienza di cella almeno pari al 24,0%.
I pannelli solari saranno inseriti nel registro su richiesta del produttore o del distributore interessato, seguendo le regole pubblicate a breve dall’ENEA. L’agenzia pubblicherà sul proprio sito l’elenco dei prodotti, nonché delle aziende che hanno ottenuto l’inserimento nel registro.
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