Inaugurato il progetto del Comune sardo e del Gse: 50 cittadini sperimentano il fotovoltaico sociale. Ora si replica in Puglia
Il progetto di reddito energetico ha permesso a 50 cittadini di risparmiare fino a 200 euro l’anno
(Rinnovabili.it) – È passato poco più di un anno e mezzo dall’annuncio e oggi il primo progetto di reddito energetico italiano è realtà. A inaugurarlo è il Comune di Porto Torres, in Sardegna: il sindaco Sean Wheeler, grazie alla collaborazione del Gestore dei Servizi Energetici – GSE, ha deciso di testare un nuovo percorso per ridurre le bollette energetiche dei suoi cittadini. Il meccanismo alla base del reddito energetico è semplice: l’amministrazione ha investito 250mila l’anno in un fondo rotativo le cui risorse sono state assegnate tramite bando alle famiglie in difficoltà economica per l’acquisto in comodato di impianti fotovoltaici domestici (<20 kW di potenza).
Come spiegano gli assessori Cristina Biancu e Domenico Vargiu, rispettivamente all’Ambiente e al Bilancio, in questo modo il progetto ha permesso a circa cinquanta beneficiari di ottenere un sistema fotovoltaico in forma gratuita “L’energia prodotta aiuta le famiglie nel pagamento della bolletta quanto non viene consumato è rivenduto alla rete elettrica. Il ricavato è inserito in un fondo comunale che crescerà nel tempo e sarà usato per l’acquisto di nuovi pannelli”.
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Un sistema perfetto sulla carta che ha dato prova di esserlo anche nella realtà. L’obiettivo? Da una parte a tutelare l’ambiente e dall’altra a portare avanti un percorso sociale di rilancio economico del territorio. Le stime presentate valutano un risparmio medio a famiglia di circa 150-200 euro sulla bolletta elettrica, abbastanza da convincere il Comune ad ampliare ulteriormente il progetto. Il fondo rotativo, infatti, si autoalimenterà con la vendita dei surplus di produzione per raggiungere nel futuro un numero maggiore di cittadini.
“Abbiamo dato prova che anche i progetti più ambiziosi possono essere realizzati sono orgoglioso di poter dire che il reddito energetico è una realtà tangibile a Porto Torres e darà l’esempio all’Italia e all’Europa. – ha commentato il sindaco Wheeler – Grazie a questa iniziativa sposiamo la riconversione energetica, diamo un aiuto sociale e stimoliamo il concetto di condivisione delle risorse”.
L’esperimento sardo non sarà un caso isolato, come chiarisce l’amministratore delegato del GSE, Roberto Moneta “L’iniziativa avviata dal Comune di Porto Torres e sostenuta dal GSE è importante soprattutto per la sua dimensione sociale: il nostro obiettivo sia proprio quello di replicare su scala nazionale iniziative che non solo promuovano lo sviluppo sostenibile nel nostro Paese, ma ne diffondano la cultura stessa, compresa quella di inclusione sociale. Inizieremo fin da subito replicando il progetto con la Regione Puglia”.
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