Nel 2019, per il 6° anno consecutivo, l’Italia ha superato la soglia del 17% dei consumi energetici soddisfatti mediante le rinnovabili. Con il supporto del Gestore, attivati 2,6 miliardi di investimenti nel settore green e destinati 14,8 miliardi alla promozione della sostenibilità.
Presentato in streaming il Rapporto GSE sulle attività 2019
(Rinnovabili.it) – Più di 43 milioni di tonn di CO2 evitate, quasi 2,6 miliardi di euro investiti nella green economy e 111 milioni di barili di petrolio risparmiati. Questi sono solo alcuni dei benefici legati alle attività 2019 del Gestore dei Servizi Energetici. I numeri sono racchiusi nel nuovo rapporto GSE, documento che annualmente fornisce dati e analisi sulle attività svolte dalla Società per la promozione dello sviluppo sostenibile. Il report è stato presentato stamane in streaming dall’Amministratore delegato, Roberto Moneta, e dal Presidente, Francesco Vetrò. E quello che emerge è un chiaro fermo immagine del sistema energetico nazionale.
Rinnovabili elettriche
Nel 2019, per il sesto anno consecutivo, l’Italia ha superato l’obiettivo fer 2020 assegnato da Bruxelles, ossia raggiungere un 17% dei consumi energetici coperti dalle rinnovabili. “Valutazioni preliminari – scrive il Gestore – conducono a stimare per il 2019 un dato intorno al 18%”. Gran parte del lavoro lo fanno le rinnovabili elettriche. Lo scorso anno, infatti, la capacità verde è cresciuta di altri 1,2 GW, di cui 750 MW circa provenienti da fotovoltaico e oltre 400 MW dal nuovo eolico. Nel complesso risultavano in esercizio circa 900mila impianti, per una potenza complessiva di quasi 55,5 GW. Di questi, più di 880mila sono installazioni solari e oltre 5.600, centrali eoliche. Il resto si divide tra centrali geotermiche, a bioenergie e idroelettriche.
Sempre in tema di rinnovabili elettriche, un capitolo del Rapporto GSE è ovviamente dedicato agli incentivi. Nel dettaglio, lo scorso anno i costi sostenuti dal Gestore si sono attestati sui 12,9 miliardi di euro. La cifra risulta in calo rispetto al 2018 sia per la minor produzione idroelettrica che per l’uscita di alcuni impianti dal sistema incentivante. “Tali costi sono stati in parte compensati dai ricavi provenienti dalla vendita dell’energia elettrica ritirata dagli impianti incentivati”, spiega il documento. “Nel 2019 il GSE ha venduto sul mercato elettrico 28,6 TWh, realizzando un ricavo di 1,5 miliardi di euro. La differenza tra i costi e i ricavi ha determinato un onere sulla componente Asos della bolletta elettrica per il 2019 pari a 11,4 miliardi di euro, in lieve diminuzione rispetto agli 11,6 miliardi di euro del 2018”.
Rinnovabili termiche e trasporti
Sul fronte delle rinnovabili termiche, le prime stime indicano dati sostanzialmente in linea con l’anno precedente: consumi intorno a 10,7 Mtep (dei quali 7,8 Mtep da bioenergie e 2,5 Mtep da pompe di calore) che corrispondono a quasi metà del totale degli impieghi FER (circa 22 Mtep). In questo ambito, tramite il Conto Termico, nel 2019 sono pervenute 114.330 domande di incentivi (+23% rispetto al 2018), corrispondenti a 433 milioni di euro.
Quanto ai trasporti, il rapporto GSE indica per il 2019 un incremento dell’immissione in consumo di biocarburanti (più 5 per cento sul 2018). Il motivo? Essenzialmente l’aumento della quota d’obbligo di miscelazione. Nello stesso periodo il Gestore ha rilasciato quasi 2,3 milioni di Certificati di Immissione in Consumo (CIC) per i biofuel e 21 qualifiche a impianti di biometano avanzato per una capacità produttiva complessiva – fra opere a progetto e già in esercizio – di 16.998 Sm3/h.