Si fa fatica a immaginare un fronte compatto delle associazioni che a vario titolo operano nel settore delle rinnovabili, abituati ormai alla cronaca degli ultimi mesi, che ha visto in azione gruppi disomogenei e spesso in contrasto tra loro, impegnati, come “i polli di Renzo”, a dimostrare quanto il proprio verde fosse più verde di quello degli altri. Univoci gli obiettivi, ma variopinte le strategie per raggiungerli, in un can can di pensieri e parole che spesso ha avuto anche del ridicolo. Inevitabile, dunque, lo stupore nel leggere un documento sottoscritto e condiviso da ben 22 associazioni di settore che, con l’organizzazione delle capofila ISES ITALIA e Kyoto Club, hanno convocato ieri all’incontro “Stati Generali delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica” i responsabili dei Ministeri competenti (Sviluppo Economico, Ambiente e Politiche Agricole), per discutere sulle prospettive e i rischi paventati dalle bozze in circolazione sul V Conto Energia.
L’incontro, avvenuto a Roma, ha registrato un grosso successo di partecipazione. Al forte richiamo all’unità espresso nel documento condiviso ha risposto una piena unanimità nelle richieste avanzate dalle associazioni ai Sottosegretari intervenuti in rappresentanza dei Ministeri competenti. A riassumercele è stato il Presidente di ISES ITALIA, G.B. Zorzoli:
- semplificazione delle procedure;
- riduzione drastica del sistema dei registri, esteso agli impianti fino a 3 kW;
- eliminazione di tutti gli oneri impropri e di tutte quelle voci di costo che impropriamente sono caricate sulla bolletta elettrica.
Zorzoli ha specificato che non ci sono state, per ovvi motivi, risposte formali esplicite alle richieste avanzate, ma che probabilmente entro la fine di aprile i nodi sul V Conto Energia saranno sciolti e gli operatori del settore avranno un nuovo decreto legislativo di riferimento, potendo superare il momento di panico generato dalle bozze “clandestine o semi-clandestine”, come l’ha definite Zorzoli, messe in circolazione da chissà chi.
A detta delle associazioni, lo ricordiamo, le bozze non ufficiali hanno introdotto elementi di complicazione e non di semplificazione per lo sviluppo del settore, con tagli agli incentivi ingiustificati e inseriti in una dimensione e programmazione temporale di breve periodo, lontana peraltro dalla dinamicità che caratterizza il settore; inoltre, esse generano un modo di procedere che bloccherebbe in modo traumatico un settore in grande espansione che nel 2011 ha contribuito per lo 0,7%-0,8% al PIL e occupato oltre 100.000 persone.
Da qui, sempre all’incontro di ieri, la richiesta a gran voce di convocare un tavolo di consultazione tecnica con tutte le associazioni interessate, prima di far uscire qualsiasi bozza di testo.