Cremonesi: “Ha l’effetto di uno schiaffo all’industria nazionale dei moduli FV, avvantaggiando invece quei consorzi, produttori e importatori appartenenti a gruppi multinazionali, per lo più cinesi”
Per il Comitato IFI, la decisione “ha l’effetto di uno schiaffo all’industria nazionale dei moduli FV”, dal momento che penalizzerebbe quanti hanno già investito ingenti risorse per rispettare le prescrizioni nei tempi e nei modi dettati dalla normativa. “Da oltre un anno – ha dichiarato Alessandro Cremonesi, Presidente di Comitato IFI – avevamo sviluppato un accordo con il Consorzio COBAT con l’intento di presentare l’industria nazionale con tutte le carte in regola per rispondere nei tempi e nelle modalità richieste a quanto previsto dalle norme in materia di smaltimento”.
La posticipazione dei termini introdotta andrebbe ad avvantaggiare i “sistemi e consorzi di smaltimento non ancora pronti a soddisfare tutti i requisiti di conformità alla normativa vigente, che annoverano tra i loro aderenti grandi gruppi esteri di produttori e importatori per lo più cinesi”. In realtà, rivela il Comitato IFI, i dubbi che si andasse incontro ad una proroga erano già nell’aria da metà settembre, “quando il Disciplinare Tecnico sui requisiti dei Consorzi di Smaltimento dei moduli a fine vita era di fatto già pronto per una sua pubblicazione, in attesa solamente di un formale avvallo da parte del MISE”.