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Smog: i cieli grigi cinesi riducono del 15% la produzione solare

produzione solare

 

 

L’aerosol sta attenuando la luce con conseguente riduzione della produzione solare, in particolare nei mesi invernali

(Rinnovabili.it) – Combattere lo smog non è solo un imperativo sanitario: l‘inquinamento atmosferico è in grado di influire sensibilmente anche sulla produzione solare, rallentando i benefici della transizione energetica verde.

 

Un primo studio in materia è stato effettuato nel 2017 da un gruppo internazionale di scienziati. Il team aveva messo in guardia i Paesi più inquinati spiegando come l’accumulo del particolato atmosferico sulle celle fotovoltaiche stesse riducendo la produzione solare in alcuni casi anche di oltre il 25%. Nello specifico, le polveri sottili starebbero togliendo all’India quasi 780 MW di energia solare e addirittura 7,4 GW in Cina (leggi anche Fotovoltaico, lo smog può provocare una grossa perdita efficienza).

 

Oggi una nuova ricerca torna a collegare fotovoltaico e smog, ma ad un nuovo livello. Secondo gli scienziati dell’ETH di Zurigo, l’aerosol di origine antropica e i cambiamenti nella copertura nuvolosa stanno avendo un diretto effetto sulla radiazione solare: i grigi cieli cinesi, soprattutto nei mesi invernali, stanno attenuando la luce.

I ricercatori hanno studiato i dati sull’irraggiamento provenienti da 119 stazioni sul territorio cinese che mostrano come il potenziale fotovoltaico sia calato dell’11–15%, in media, dal 1960 a oggi nella Repubblica popolare. Cosa significa questo per un Paese che ha investito tanto (e continua a farlo) nella tecnologia solare? Sprecare un quantitativo enorme di energia pulita.

 

Secondo l’articolo pubblicato dal gruppo su Nature Energy, nel 2016 avrebbe perso l’equivalente della produzione annuale di elettricità della Tunisia. Entro il 2030, quando si prevede che la Cina abbia aumentato la capacità solare di oltre tre volte la quantità che aveva nel 2016, la cifra potrebbe salire fino a 74 TWh senza efficaci misure di contrasto all’inquinamento atmosferico. “Si tratta di molti terawatt e molti miliardi di dollari persi, numeri sostanziali anche per un Paese come la Cina”, afferma Bart Sweerts dell’ETH.

 

Ma la ricerca porta con sé anche buone notizie: gli sforzi per l’aria pulita hanno visto un “lieve capovolgimento” dell’oscuramento atmosferico tra il 2010 e il 2015. “Abbiamo scoperto che, eliminando l’inquinamento per tornare ai livelli di radiazione solare del 1960, la Cina poterebbe ottenere un 12-13% d’incremento della produzione solare e un beneficio economico di 4-6 miliardi di dollari entro il 2030″.

 

>>leggi anche Cina: in funzione l’impianto fotovoltaico galleggiante più grande al mondo<<

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